Serrato e duro confronto, ininterrottamente dalle nove di mattina allequattro del pomeriggio di sabato scorso, tra Marco e i militanti lombardi.
Per una volta gli interventi critici hanno largamente superato gli
interventi apologetici, così che la riunione si è conclusa con una
appassionata difesa, da parte di Marco, delle sue scelte politiche degli
ultimi due anni. Preannunciata una proposta che verrà fatta al prossimo
consiglio generale: annuncio di scioglimento del movimento a scadenza
predeterminata, sei mesi, quindi improrogabilmente a novembre-dicembre o
gennaio, nel qual frattempo il liquidatore arrangia le necessarie
questioni legali e burocratiche. Politicamente lo scioglimento annunciato e
in corso darebbe sei mesi di rilancio delle iscrizioni e dellle
sottoscrizioni e provocherebbe possibilmente una reazione nel polo, secondo
lo schema di tentare il possibile contro il probabile. Respinta quindi
l'alternativa tra cambiare linea politica o sciogliersi, in favore
dello scioglimento improrogabile tra sei mesi, salvo imprevisti.
Per Marco anche il tribunale internazionale contro i crimini di guerra,
oltrechè la nomina di Emma Bonino a Commissario Europeo, vanno ascritti
al nostro pressing su Berlusconi , e così pure i venti referendum.
Respinta l'osservazione che non c'è controprova nel merito di tali
conseguimenti. Riaffermata la volontà di continuare, fino a che ci sarà
lo 0,000000000001% di probabilità, a tentare di convincere Berlusconi,
Forza Italia, etc.. a sciegliere di essere liberali, libertari e liberisti.
Grande delusione e sconforto tra la maggioranza dei presenti. Questa,
naturalmente, è una opinione di parte.
--- MMMR v4.00reg * G.Francia@agora.stm.it