A Milano, probabilmente, la cultura "liberalteodoriana" è più di casa che a Roma, p.es. Conoscendo i probabili oppositori della riunione milanese, non mi stupisco, né mi commuovo per le loro idee. Non so nemmeno se il reportage che ho letto qui in confe. fosse fedele al dibattito stesso, ma se lo era, penso che i mesi fin qui trascorsi, e gli scambi di idee fin qui avutisi non hanno scalfito certezze tanto più granitiche quanto, a mio avviso, infondate. Sono tutti antiberlusconiani, e va bene, perchè siamo tutti antiberlusconiani, ma ci dovrebbe essere un minimo di coerenza POLITICA nel dover avvertire che oggi non c'è alternativa ad una dura battaglia DENTRO o a stretto contatto col Polo, perché le ragioni di ieri sono quelle di oggi, e l'antiberlusconianismo non può fare aggio sulla lucidità e la freddezza politica.
Ma vedo che non è così. Pazienza. Due anni di spiegazioni su una linea coerente, difficilissima, magari anche perdente, ma assolutamente necessaria, non sono serviti a niente.