siamo arrivati alla scadenza dell'incontro Berlusconi-D'Alema, e i compagni romani non hanno fatto nulla. Lo leggo solo come volontà di tacere in un simile contesto, perchè per il resto è roba da lettino di analisi.
E allora, cosa volete fare a Roma, visto che è la città in cui la politica si dovrebbe fare per eccellenza, in modo particolare in un contesto di confronto ad alto livello e con le massime istituzioni? Continuate ad aspettare? Cosa e chi e perchè?
Convengo con le anticipazioni sulla chiusura del mov dei club, ma non mi sembra il caso di ammazzarlo in modo così brutale. Altrimenti la grande campagna di iscrizioni come preambolo della chiusura, su cosa la si fa? Su come siamo stati belli quando neanche il mov dei club esisteva? Non bastano le mazzate del 21 aprile e del 16 giugno, dove le campagne erano impostate essenzialmente sul come eravamo?
Errare è umano, perseverare è diabolico, insistere è inutile.
Quello che dico è essenzialmente rivolto ai dirigenti del nostro movimento, perchè per essere tali si sono assunti delle responsabilità di conduzione a cui in questi ultimi due mesi sono completamente venuti meno (con le dovute eccezioni, tipo Rita in Sicilia).
Non facendo parte della categoria di quelli che alzano il ditino per dire "ve lo avevo detto" (che anch'io, come altri, non sopporto), mi sento sereno nel cominciare ad incazzarmi, perchè credo che il mio voto congressuale vada in qualche modo onorato.
Si sa, io sono iper-attivo (movimentista, dice qualcuno che ha scarsa dimestichezza nella terminologia), ma non potrei essere altrimenti, perchè in questo Paese ci sto male, così come sto male in Europa e nel mondo, e così come sto male con padri, padroni e ordini naturali (causa primaria, per me, della stupidità politica e dell'inezia di fronte al sopruso). E se sto male, mi dò da fare per superare questa condizione, senza aspettare, per l'appunto, presunti padri, padroni e ordini naturali che dovrebbero darmi la serenità.
Ho la sensazione e la percezione sperimentata che ogni istante di non-azione e di non-presenza della politica dei valori che ci muove, crea danni sempre più gravi e incolmabili: nelle speranze dell'alternativa e in noi stessi.
Mentre scrivo, quanti di noi o di persone da noi conosciute si stanno costruendo una situazione al di là del contesto politico in cui abbiamo scelto di lottare, e quanti lo stanno facendo con serie ipoteche di allontanamento dall'azione e dal pensiero politico? Penso siano lamaggiorparte di coloro che negli ani passati e nei mesi appena trascorsi hanno contribuito ai miracoli che ci contraddistinguono.
Se questo è un modo per chiudere il movimento dei club ..... io non ci sto. Perchè mi sembra più un modo per chiudere i rapporti politici e umani tra le persone, perchè si pensa che il mitico Godot ci dirà cosa ci sarà dopo.
No. Non ci sto.
La chiusura per auto-esplosione, per odio tra le persone, per in-azione, non serve a nulla. Anche perchè abbiamo già chiuso e non ce ne rendiamo conto. Con la velocità che oggi caratterizza gli scambi e le vicende politiche, il mov dei club è già morto e fuori.
Restiamo noi, con il nostro patrimonio interiore e di conoscenze. Ed è su di noi che dobbiamo costruire la politica dell'alternativa. Dove per "noi" non intendo quelli che sono sempre dietro a chiudere e riaprire sedi e portafogli, ma quelli che si riconoscono lobby e su questo si danno stabilità e mezzi per organizzare e proporre una politica, a partire dal "reclutamento" di sempre nuove energie, che non arrivano solo perchè sei simpatico e c'è la tua memoria storica, ma essemzialmente perchè tu sei in grado di fare arrivare loro un messaggio che li convinca .... e per farlo devi avere i mezzi, che non sono assolutamente i volantini fatti alla fotocopiatrice dell'ufficio dell'amico.
Qualcuno mi ha già detto che sono un continuista.
Non me ne frega nulla.
Non ho il dogma della chiusura ad ogni costo perchè quello è giusto e il resto è sbagliato.
Ho la necessità di concepire una strategia politica che faccia arrivare il segnale ai più e li convinca ad impegnarsi con me.
Le firme dei 20 referendum le ho raccolte e le scadenze sono lì. Un progetto di riforma dello Stato ce l'ho. Continuo ad essere membro dell'unica organizzazione antiproibizionista che lo è senza vergognarsene ad ogni piccola occasione. Mi devo "solo" attrezzare per non continuare a raccontare queste cose solo a me, a partire dalla denuncia dei miei ultimi alleati che -genericamente- si sono mostrati alquanto inaffidabili.
E tutto questo lo metto a disposizione anche di queste assemblee che il presidente del mov dei club sta facendo nei luoghi più isolati, snobbandone altri altrettanto interessanti.
E tutto questo lo metto a disposizione anche di chi al confronto sostituisce le etichette di buono e cattivo, e così si sente a posto perchè ha ritrovato l'identità della sua famiglia con tanto di padre.
E tutto questo lo metto a disposizione, perchè non è più tempo di continuare a disperdere energie per correre dietro a migliaia di cose, ma è tempo di concentrarle "glissando alla grande" sui bruscolini che vediamo negli occhi di tizio e caio, e aprendo gli occhi per distinguere i corpi.