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Conferenza Movimento club Pannella
Francia Giorgio Giulio - 27 giugno 1996
Il signore e i servi sciocchi

C'era un signore che aveva tre servi: ad uno diede un talento, al secondo

dette due talenti, al terzo ne dette tre. Si allontanò poi per i suoi affari

e quando tornò mandò a chiamare per i servi. Il terzo disse "Signore, ecco

i tuoi talenti, e altri ancora, infatti con quelli che tu mi hai dato ho

comprato a due e rivenduto a tre, ed ecco ora teli restituisco moltiplicati"

Il secondo disse "Signore, i talenti che tu mi hai dato io non li ho più,

ho comprato a due ma la merce mi è stata rubata ed io ho speso il resto

con prostitute ed ubriaconi, ed ora ora non ho più nulla"

Il primo disse "Signore, siccome so che tu sei un padrone geloso, e ti porto

molto rispetto, il talento che tu mi hai dato io lo ho nascosto sotto terra

per conservartelo, ed ecco ora telo restituisco".

Il signore a questo servo disse "O servo sciocco, forse che io non ero

capace di nascondermelo da me il mio talento? E per cosa quindi telo avrei

dato?" E lo fece punire.

Così Matteo riferisce, giustamente, che il castigo fu comminato al servo

sciocco che non aveva fatto nulla, mentre il primo fu lodato e il secondo

rimproverato. Ma Eusebio di Cesarea, noto per riferire di avere convertito

Costantino sul letto di morte, illustra una altra interpretazione, cioè che

colui che aveva conservato il talento fu lodato, colui che li aveva

moltiplicati fu rimproverato, e colui che li aveva dissipati fu punito.

Secondo Eusebio quindi sciocchi erano sia il servo che aveva perso e

dissipato i talenti, sia il servo che li aveva messi a frutto.

(Eusebio di Cesarea, Theoph., 4, 12.)

Chi ha da intendere, intenda.

--- MMMR v4.80reg

 
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