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Conferenza Movimento club Pannella
Appignanesi Remo - 29 giugno 1996
Marche - Claudio Pellegrino:

Caro Remo,

innanzi tutto grazie per aver chiesto anche un mio ôsegnaleö e perdonami se ti rispondo in ritardo, ma ho dovuto aspettare lÆassemblea del Club di Ancona che si eÆ tenuta il 17/5.

Purtroppo tale assemblea ha confermato la mia sensazione che diversi club, cosiÆ come sono strutturati, non servono a gran cheÆ: convocazioni irregolari, mancanza cronica del numero legale, smanie elettorali dei soliti personaggi (il prossimo anno ci saranno le elezioni amministrative al comune di Ancona!!), cecchinaggio implacabile contro chi non ritiene opportuno subire passivamente la linea dirigenziale, anche locale, che vede nellÆunione esclusiva con il Polo lÆunico motivo di sopravvivenza.

Mi ricordo che, non molto tempo faÆ, si motivava lÆesistenza dei club con la finalitaÆ della costituzione dellÆUnione dei riformatori, cosa che mi pare adesso sia naufragata, e con essa anche la trasversalitaÆ e la transpartiticitaÆ del ns. Movimento.

Se i club servono solo per raccogliere le firme per le presentazioni di liste elettorali, allora a tanto basta il solito gruppo di militanti che non ha bisogno di presidenti e delegati vari per aprire un tavolo in piazza.

Se i club servono anche per dare vita ad iniziative politiche locali, allora credo che lÆidea di dar vita ad un coordinamento regionale sia cosa quantomeno opportuna, se non indispensabile, per superare la palude di campanilismo politico e prepotenza direttiva in cui si sono cacciati alcuni marchigiani, e mi chiedo se un motivo in piuÆ, per costituire un coordinamento regionale, possa essere lÆorganizzazione di una campagna per la presentazione di un referendum regionale: gli argomenti che potrebbero essere oggetto di referendum non mancano certo, nella nostra regione.

Circa le possibili iniziative, a cui fai cenno, mi sento particolarmente chiamato in causa per lÆantiproibizionismo, argomento sempre piuÆ scomodo, tanto che nessuno, durante lÆultima campagna elettorale (tranne il ôsolitoö Pannella) ha avuto il coraggio di tirare fuori. Concordo pienamente con te quando affermi che la Conferenza regionale sulle TD sia oramai ridotta ad una sorta di riunione privata per pochi ammessi, ma anche qui bisogna avere il coraggio di superare lÆalleanza con il Polo e riprendere il dialogo con quelle forze politiche che sono realmente antiproibizioniste.

Apro una parentesi per informarti che, insieme ad alcuni amici (Gaetano Dentamaro, Maurizio Provenza, Werther Casali, Egizio Bosio, Gino di Liberto etc), con enormi difficoltaÆ, stiamo cercando di riorganizzare lÆassociazione Consumatori Cannabis che si prefigge lo scopo di tutelare i diritti dei consumatori di prodotti in canapa (non solo ôdrogaö, quindi, ma anche fibra tessile, olio combustibile, cellulosa per carta, materiale edilizio ... e tutto quantÆaltro si ricava dalla pianta della canapa), avendo come riferimento lÆincarico europeo di Emma Bonino alla tutela dei diritti dei consumatori. E percheÆ non anche quelli di canapa?

Siamo in procinto di inviare al Ministero della SanitaÆ una richiesta di autorizzazione alla coltivazione, per uso personale, di canapa indica per uso terapeutico, a favore di coloro che sono in trattamento chemioterapico e per quanti sono affetti da glaucoma, asma, artrite, artrosi, epilessia, sclerosi e quanto altro sia curabile con la canapa, naturalmente avallando la richiesta con opportuna documentazione scientifica (e su questo abbiamo trovato una buona disponibilitaÆ di Giancarlo Arnao e dei parlamentari Verdi Corleone e Manconi).

Stiamo inoltre cercando di riattivare la coltivazione agricola di canapa sativa, da anni scomparsa in Italia, visto che la CEE, con un regolamento comunitario, riconosce un contributo di ú. 1.500.000 per ogni ettaro di terreno coltivato a canapa; contributo che, negli ultimi anni, eÆ stato appannaggio quasi esclusivo della Francia, grande produttrice di canapa per fibra tessile.

Altri temi fondamentali da affrontare (concordo pienamente con te) sono quelli del carcere e dellÆambiente, ai quali aggiungerei quello dellÆanimalismo, dato che cÆeÆ una legge regionale che stanzia a favore dei comuni i fondi per la costruzione dei canili-rifugio ma poi in pratica le amministrazioni comunali prefeeriscono spendere ogni anno centinaia di milioni dei contribuenti per le collaborazioni con i canili privati.

Necessaria, indispensabile e da realizzare il prima possibile eÆ lÆidea del foglio di coordinamento, che possa circolare non solo fra di noi, e che sia un mezzo di informazione corretta ed obbiettiva in grado di catturare lÆattenzione dei cittadini cerca le nostre attivitaÆ. A tal proposito, se lo desideri, dispongo di molto materiale, anche estero, riguardo lÆantiproibizionismo.

Concludo dicendoti che sono (per quel poco che riesco e posso fare) a tua disposizione per contribuire alla nascita di questo coordinamento marchigiano che, se non ho capito male, eÆ intenzionato (finalmente!!!) a riprendere i temi e gli argomenti che erano propri del Partito Radicale e che invece sembrano del tutto estranei in molti club Pannella di oggi.

Se puoi, fammi avere notizie sugli ulteriori sviluppi, grazie!

Un abbraccio

 
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