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Conferenza Movimento club Pannella
Appignanesi Remo - 2 luglio 1996
A Turco: territoriale eÆ il paese!
Essere diversi non vuol dire fingere che non esista il territorio!

Esistono i comuni: bene unÆinizitiva sui comuni si dice comunale!

Anche gli altri partiti hanno iscritti: aboliamo lÆiscritto? Forse lÆabbiamo fatto creando il puro sottoscrittore!

Se ci siamo battuti per non lasciar loro il monopolio della parola partito, possiamo sfidarli nella periferia? Oppure cÆeÆ poca fiducia nel tavolinaro?

Quello su cui indendo puntare eÆ sullÆesistenza di cittadini delusi che cercano uno sbocco democratico, e che non poteva essere aggregato dallÆinadeguatezza attuale del movimento ipercentralizzato, da un movimento fatto di militanti pronti a scattare ma privo di libertaÆ di azione alla periferia!

Forse con la struttura regionale faremo anche iscritti veri di carne ed ossa e non solo di portafoglio!

Ma Turco che differenza cÆeÆ tra i movimenti politici territoriali di lotta e i Riformatori per le Marche (che si ispiravano allÆunione federalista dei riformatori, a cui volevano dar vita, senza nessuna necessitaÆ di cappellini o altro!)

Non penso che lÆobiettivo sia stato mancato: abbiamo una forte risposta dalla base del Polo, impegni sottoscritti da far valere, quesiti referendari da difendere.

Quindi:

- non possiamo rivolgerci ancora ai cittadini alla ricerca di semplici sottoscrittori (che non fanno tavoli e partecipano ad assemblee), ma cercare di darci unÆorganizzazione che ci consenta di crescere (ovvero una struttura federale che sia un richiamo per i molti militanti del polo che mancano di spazi democratici di discussione e sono sottoposti agli umori di plenipotenziari nominati dallÆalto: una realtaÆ questa che credo sia assolutamente nuova e motivo di speranza);

- dobbiamo tentare un assalto alla partigiana (come dice Pannella) alle basi del sistema: semplici iscritti, consiglieri regionali e comunali;

- la soluzione di continuitaÆ invocata da Pannella non rappresenta affatto una necessitaÆ, anzi rappresenterebbe una dispersione inutile di forze. Noi siamo e noi restiamo: azzerare il dibattito democratico interno non penso contribuisca a farci venire idee!

Abbiamo anche contratto un impegno con i firmatari dei referendum (che ci sono costati cari!).

I problemi finanziari dovrebbero essere affrontati da unÆanalisi del Segretario-Tesoriere volto a definire le esigenze finanziarie del movimento (anche considerando il rimborso elettorale del Polo: 1,5 miliardi lÆanno non sono bruscolini), ridurre al minimo le spese attendendo di valutare i risultati dellÆiniziativa regionale di rilancio; della capacitaÆ che questa avraÆ di produrre doppie tessere (soprattutto doppie tessere) e risposta da parte dei cittadini.

Se vi saraÆ abbastanza risposta da parte dei diversi club per la costituzione di movimenti regionali (autonomi per statuto e finanziamento), un congresso sanciraÆ la trasformazione segnando la fine del MCPR verso qualcosÆaltro.

 
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