è frustante (e mi scuso se uso un aggettivo che serve a descrivere le categorie dell'emozione piuttosto che del razocinio ..... ma mi si confondono spesso) stamane accendere la radio alle 7 e sentire Pannella in registrazione che ieri serva invita urbis et orbis ad andare al seminario.E' frustrante solo perchè mi fa fatica capire, e non volgio farmi cogliere da sensazioni umorali istantanee.
Una sola domanda, politica e basta:
ma se nei giorni scorsi siamo stati invitati, con fax e appelli vari, ad incrementar le iscrizioni per arrivare forti al CG -e di conseguenza ognuno con le proprie fantasie e capacità si è attivato- per quale motivo non è stata anche inserita questa scadenza?
Perchè solo ora se ne è parlato invitando, per l'appunto urbis et orbis?
Conseguenza:
ma che dialogo c'è tra presidente e movimento. Non mi frintendete, please. Ritengo che in un'organizzaizone ci dovrebbero essere più livelli di dialogo, a partire da quelli base su idee e organizzazione delle stesse per meglio farle valere.
Il dialogo delle idee c'è a più livelli, più o meno utili e diffusi.
Il dialogo dell'organizzazione delle idee è pressochè vicino allo zero. E meno male che abbiamo RR e questa conf di Agorà (please: il paragone con gli altri partiti non regge, quknid non ci pensate neanche, perchè gli altri non sono partiti ma centri di potere per la distribuzione di ordini e prebende ai fedeli ... roba che proprio non ci riguarda).
E' la stessa logica con cui il nostro Presidente ha scelto di fare una serie di incontri in alcuneregioni italiane -per avere il polso della situazione, come ci ha fatto sapere anche attraverso RR- ed ha deciso di farli in centri minori dove -volente o nolente- i partecipanti sarbbero stati meno di altre città (penso a Vasto in Umbria eConegliano in Veneto), oppure decidendo -riepto decidendo- di escludere regioni non secondarie al panorama della nsotra organizzazione (tra cui Puglia e Toscana .... sarà che io sono nato in Puglia e naturalizzato toscano e quindi ce l'ha con me? :-) ......).
Più vado avanti nel cercare di capire -e chi mi conosce e mi frequenta sa che io cerco di capire non standomene in poltrona ma con l'azione di, comunque, aggregazione e crescita su progetti e battaglie che indipendentemente dalle nsotre formule oragnizzative, sono pilastro del nostro pensiero e della nostra prassi radicale- .... più vado avanti, dicevo, e più mi convinco che il mov dei club ha concluso il suo percorso come strumento. Infatti se il suo presidente da cui il nome, fa di tutto -ripeto di tutto- per cercare di trovare il negativo per convincersene -e se vuole ci si può anche mettere insieme a cercarne di altr, di questo negativo .... negli stessi termini in cui si potrebbe trovare il positivo- non vedo altra soluzione.
Il percorso del presidente sta diventando sempre più tutto suo, e come spesso è anche acaduto nel passato, prima di schiattare gira su se stesso e su noi stessi per farlo in piedi. Un percorso in cui ci si coinvolge marginalmente, anche perchè -non apro una porta chiusa- il coinvolgimento del movimento ha già dato prova di sè da dopo la raccolta delle firme dei referendum ad oggi (tranne alcune lodevoli (...-)..) eccezioni...), e quindi il presidente sta cercando di prenderne atto e di copnvincersene sempre più.
Un segnale percepisco con questo seminario: l'atto di morte definitivo sta per essere acquisito nella coscienza di chi ancora titubava e sperava del contrario (il presidente in primis, anche se è lui che ha lanciato, giustamente. la sfida su cui disquisiamo). Spetterà poi al CG metterlo per bene a puntino e sancire l'iter procedurale. Come nelle istituzioni del nsotro Stato. Finora abbiamo assistito ai lavori delle commissioni che hanno istruito i lavori (commissioni che nel nostro mov non possono che essere di alta nomina, dato il nsotro carattere orgnaizztivo monarchico democratico), poi spetterà al Parlamento la parola finale.
Un commento alla frustrazione:
ho l'impressione che si stia perdendo un sacco di tempo utile per girare su sè stessi, perchè i cadaveri sono cadaveri ed essendo il nostro movimento aconfessionale, non esistono ricette e formule o preghiere per farli resuscitare.
Finale d'azione.
Sono contento di non essere al seminario, ma di essere ai nostri stand di Arezzo e Pistoia con degli stupendi compagni che come me vogliono lottare per la libertà. Non è contrapposizione, ma riflessione d'azione: al Cg il confronto sarà interessante: tra chi faà delal chiusura un nuovo talmud di riferimento su cui arrotondarsi e costruire la morte, e su chi -io fra questi- rilancerà "alla grande" non la morte ma la vita e la vitalità delle nostre proposte, punto di riferimento fondamentale di libertà e di alternativa nello squallore generale che ci sta investendo e che, per quanto mi riguarda e ci riguarda, mi sembra che abbia fatto vittime anche fra di noi.
Ma ora non c'è tempo da perdere. C'è da acquisire nuvoe forze e nuvoe idde per le battaglie: c'è da farlo nel Palazzo e fuori, ma solo con la forza che saremo riuscitiae riusciremo ad avere fuori, anche perchè la forza del ricordo, del passato -specialmente per questioni d'età ormai trascorsa- comincia ad essere sbiadita.
p.s.
se qualcuno ha voglia, forse queste riflessioni potrebbero servire anche oltre questa conferenza, e quindi è invitato a portarle fuori.