DICHIARAZIONE DI MARCO PANNELLA
NON MI FELICITO CON IL MINISTRO DELLA GIUSTIZIA PER LA DIFESA STAMANE FATTA DELLA IRRAGIONEVOLEZZA E DELLA OFFENSIVITA' DELLA NORMA INVIATA ALLA CORTE DALLA MAGISTRATURA ORDINARIA.
'La manifesta irragionevolezza delle leggi e delle norme in vigore in tema di non-droghe (dette 'droghe leggere'), in relazione alle tutele costituzionali della salute, della sicurezza, e dei diritti fondamentali della persona, è stata stamane negata, e difesa, dal rappresentante dell'Avvocatura dello Stato, in definitiva del Governo.
Il dettato non privo di antigiuridicità, per cui la cessione 'comunque ed a qualsiasi titolo' debba essere comunque condannata penalmente, non ha equivalenti nemmeno per i massimi reati e delitti, per i quali valgono esplicitamente esimenti, e non solamente attenuanti. La condanna penale di chi eventualmente trasmetta dal proprio vicino di destra al proprio vicino di sinistra una sigaretta 'corretta' con un milligrammo di derivato di canapa indiana è praticata, e praticata sovente la carcerazione 'cautelare' di chi per questo fatto presunto sia stato arrestato.
Non mi felicito con l'Avvocatura di Stato, e con il Ministro della Giustizia, per la burocratica e assolutistica difesa dello 'status quo ante' per di piu' in tema di costituzionalità di una norma peraltro del tutto marginale sul piano sociale, di fronte alla tragedia che la nostra società è costretta a vivere per il carattere manifestamente criminogeno del regime proibizionista'.