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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 11 luglio 1996
L'OPINIONE 10 LUGLIO 1996

VIGEVANO: "L'AVVOCATURA DELLO STATO NON HA ARGOMENTI VALIDI"

Intervista a Paolo Vigevano di Silva Cerioli pag.7

Paolo Vigevano è esterrefatto. Ma dopo aver assistito alla prima udienza presso la Corte costituzionale sul "giudizio a quo" nato dal "caso" Pannella, che lo vede coinvolto in prima persona, dice di avere ancora più fiducia nella battaglia antiproibizionista. Il motivo? La memoria difensiva presentata ieri all'Avvocatura di Stato, che difende la Presidenza del Consiglio di fronte alla Suprema Corte. "Hanno ben pochi argomenti a loro disposizione se sostengono quel che ho sentito", afferma infatti il coordinatore dei Club Pannella, impegnato in prima linea per il referendum sulle droghe leggere.

D. Perché? E' una difesa così debole?

R. A mio parere sì. Per dimostrare la loro tesi hanno infatti mostrato una tabella sui morti per droga nel mondo, fornendo una cifra pari ai 200mila all'anno. Ora, domando io, cosa c'entra con il nostro caso? Qui si parla di sostanze leggere, la cui non pericolosità fisica è stata provata scientificamente. Inoltre, nella fattispecie, in quella nostra dimostrazione, abbiamo messo in atto una cessione di sostanze, non abbiamo cominciato a spacciare. Eppure, l'avvocato dello Stato ha impostato su questa linea tutta la sua memoria difensiva pensando, a parer suo, di stabilire così la punibilità di chi cede droghe leggere. Ma se crede davvero di poter fare qualcosa con mezzi terroristici, vuol dire che hanno ben poco da dimostrare.

D. In alcuni punti della vostra memoria difensiva, si riprendono motivazioni già portate a sostegno del referendum sullo stesso argomento. Non a caso...

R. No, perché le argomentazioni scientifiche sono le stesse. Tra l'altro, ribadiamo che l'alcool e il tabacco hanno grande pericolosità sociale, ma nessuno persegue chi li consuma.

D. Cosa prevede per il giudizio costituzionale?

R. Allo stato delle cose, è difficile a dirsi. La difficoltà principale non è il "sì" o il "no", ma il "come". E' il contenuto della sentenza, gli argomenti, le raccomandazioni della Consulta a rappresentare il dato più interessante di ogni decisione della Suprema Corte. Potrebbe persino concludersi con un invito al legislatore a regolamentare in modo più preciso l'intera materia o a correggere la normativa esistente in senso più liberale. Staremo a vedere cosa succederà.

D. E per quanto riguarda il referendum?

R. Anche lì, è ancora tutto da decidere. Noi, comunque, continueremo con le nostre iniziative non violente, allo scopo di dimostrare la non pericolosità di sostanze come la marijuana. C'è poi da considerare che abbiamo anche altri procedimenti giudiziari in corso per vicende del genere, come l'episodio dimostrativo di Pannella nella trasmissione di Alda D'Eusanio e la manifestazione dello scorso Natale a Piazza Navona. A seconda dell'evolversi di queste pendenze, potremo capire in quale direzione intende muoversi la magistratura italiana e, in prospettiva, anche la Consulta.

 
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