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Conferenza Movimento club Pannella
Francia Giorgio Giulio - 13 luglio 1996
Orwell e i maiali

I maiali di Orwell sono vivi e vegeti. Apprendiamo da La Repubblica, dal

Corriere della Sera, dalla Stampa, che nell'ultimo anno della suia vita

Orwell ha tradito la causa. Quale causa? Quella dei maiali. Insomma

Orwell stava dalla parte dei maiali ma nell'ultimo anno della sua vita,

mentre crepava di tubercolosi a 47 anni di età (era nato nel 1903, un anno

dopo Popper) commise l'infamia di tradire la fiducia dei compagni maiali.

Evviva.

Con disperata calma, cercando di resistere alla tentazione della

violenza, occorre ricordare che nel 1947 Orwell, scrivendo una prefazione

alla traduzione Ukraina di "La fattoria degli animali" espressamente

riferisce l'origine del libro, le ragioni per cui lo aveva scritto

nell'inverno del 43-44 (le date sono importanti, è il periodo della

battaglia di Stalingrado) e cioè la denuncia dello stalinismo, il fatto

che i massacri di Barcellona, operati dai comunisti (tra cui Longo, con

Nenni che a Madrid che non si accorse di un cazzo o fece finta di) erano il

proseguimento dei massacri dei dissidenti e delle "purghe" dei processi

di Mosca (dove Togliatti fece la sua parte, dalla parte della pubblica

accusa).

Retrodatiamo quindi: non nel 1949, ma nel 1938 Orwell "tradì" la causa dei

maiali, denunciandoli in quanto tali.

L'abitudine di modificare la storia passata, di produrre storia passata come

necessità esistenziale, fu rimarcato proprio da Orwell essere una

caratteristica del totalitarismo, precisamente del totalitarismo comunista.

Quello appunto dei maiali.

--- MMMR v4.00reg * Orwell

 
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