L'improvvisa decisione di votare su uno "statement" conclusivo mi ha colto in contropiede.

Dalle relazioni di Vigevano e di Pannella era emersa la necessita' di scelta fra due alternative possibili: chiusura subito o a fine gennaio del 1997.

Con annesse pesantissime problematiche di carattere economico (fra cui spiccava il credito nei confronti del Polo, a seguito del contratto elettorale).

Lascio ad altri il resoconto dettagliato. Comunque sono stati tre giorni di dibattito intenso. Molti consiglieri (non la maggioranza, ma comunque un buon numero) si sono espressi esplicitamente per la chiusura immediata.

Io, pur convinto, invece, della necessita' di continuare, ritenevo fosse piu' giusto, piu' comprensivo della ricchezza del dibattito, piu' rispettoso della differenza di posizioni, piu' chiaro forse, votare mozioni generali.

Certo, si sarebbe probabilmente giunti allo stesso risultato, in tempi assai piu' lunghi...

Sulla sostanza dello "statement" finale ho ben poche obiezioni da fare, credo che risponda alla necessita' ed all'urgenza di azione politica liberale, che la chiusura immediata del Movimento avrebbe irrimediabilmente bloccato.

Cosi' come sono convinto che il prossimo anno dovra' nascere un nuovo soggetto politico, un nuovo partito (?) liberale e riformatore.

Ti assicuro, caro Gatti, che mi sono sentito e mi sento libero.

Di dire si', anche quando tutti gli altri dicono si', di astenermi, di dire no se penso no.

L'importante e' che poi, alla fine, quanti si sentono parte del Movimento collaborino ad attuare la linea politica votata dalla maggioranza.