Il Movimento dei Club Pannella-Riformatori
ribadisce la necessità storica e politica di battere ed abbattere il regime partitocratico del quale invece le istituzioni sembrano stare celebrando il trionfo;
chiede formalmente al Polo per le Libertà un incontro ufficiale per confrontare gli impegni assunti insieme nei confronti del Paese e dei rispettivi elettorati, poiché l'essenza di questo impegno era, è e deve essere, l'impegno antipartitocratico che invece appare oggi pericolosamente offuscato.
Il Movimento dei Club Pannella-Riformatori
ritiene che non possa esservi altro che controriforme al di fuori di riforme liberali, liberiste e libertarie laiche e federaliste, riforme che possono essere raggiunte semplicemente attraverso una pratica politica alternativa per un'alternativa di sistema e di regime;
Il Movimento dei Club Pannella-Riformatori
denuncia l'operazione storica che in Italia da 80 anni non ha cessato di proporsi e realizzarsi, per imporre alla società italiana, in particolare attraverso i monopoli e gli oligopoli dell'informazione pubblica e privata radiotelevisiva e stampata, un sistema unico di protagonisti e di antagonisti di regime;
Il Movimento dei Club Pannella-Riformatori
denuncia la convocazione già effettuata dagli organi della Fiat e della Olivetti in primo luogo di una "grande manifestazione" del 15 settembre per la secessione e per contrabbandare come grande appuntamento nonviolento e gandhiano una manifestazione interna all'assetto attuale di regime onde espellere in tal modo le concrete alternative e di diritto e di libertà e di nonviolenza federaliste.
Il Movimento dei Club Pannella-Riformatori
indica in una straordinaria mobilitazione civile, di moralità di ciascuno, e politica per garantire le risorse oltre che umane e politiche anche finanziarie in difesa del diritto e dei diritti anche contro l'usurpazione costante e sempre più grave, contro il tradimento della Costituzione da parte del Presidente della Repubblica di funzioni costituzionali e diritti fondamentali della persona, e invita i cittadini italiani, le categorie che proclamano di essere naturalmente liberiste e liberali ad assicurare immediatamente quelle risorse anche finanziarie che possono fare dei 20 referendum un grande appuntamento di riforme coerenti con le loro necessità, i loro bisogni e le rivendicazioni di riforma della società e del mercato italiani.