Roma, 23 luglio 1996
Intervenendo questa mattina a Radio Radicale, Marco Pannella riferendosi alla polemica di questi giorni sulla legge che reintroduce, di fatto, il finanziamento pubblico ai partiti ha, tra l'altro, affermato:
'Siamo davanti ad un perfezionamento e rilancio di quel regime fondato sul peculato, sull'associazione per delinquere contro la costituzione e la legalita' che e' la caratteristica della societa' politica italiana. Da due anni hanno introdotto persino l'istituto dell'anticipo del rimborso elettorale ed ora lavorano su questa legge dopo aver manifestato l'intenzione di abolire il reato di abuso d'ufficio e di falso in bilancio. Contro tutto questo non rimarremo silenziosi.
Si contestano a Radio Radicale i contributi per le dirette parlamentari dimenticando che la RAI non offre quel servizio perche' ne valuta il costo in almeno 70 miliardi. Un servizio che comporta il danno di non poter avere un palinsesto e dunque alcun tipo di pubblicita'. E chi paga il fatto che Radio Radicale trasmette, ad esempio, da 20 anni congressi di tutti i partiti? E nessuno parla dell'Unita' che costa agli italiani circa 30 miliardi l'anno. O della Voce Repubblicana che riceve miliardi l'anno e non e' altro che una forma smaccata di truffa che vive grazie alla assenza della magistratura'.
Da parte sua Paolo Vigevano, Segretario del Movimento dei Club Pannella Riformatori afferma che 'la Lega, per giustificare - in barba all'antistatalismo e all'anticentralismo - la sua adesione a questo meccanismo di finanziamento ai partiti, attacca l'unica realta' di servizio pubblico realizzato da un soggetto privato:Radio Radicale. E lo fa dando cifre false: i bilanci della radio sono pubblici e certificati per legge e possiamo tranquillamente dimostrare al Sen. Amorena che i suoi conti sono sballati. Un elemento tra tutti: Radio Radicale percepisce non 10 ma 8 miliardi da un contratto privatistico (non sovvenzioni pubbliche) con il Ministero delle Poste per ' Radio Parlamento' rispettando precise condizioni che derivano dall'accordo. Ma nelle prossime ore su questa beffa che si tenta nel palazzo i Riformatori torneranno a fare ascoltare la loro voce che e' anche quella dei milioni di cittadini che in modo nettissimo si pronunciarono con i referendum'.