TESTO DELL'ESPOSTO/DENUNCIA NEI CONFRONTI DEL QUOTIDIANO L'UNITA'
inizio del testo
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Al Procuratore della Repubblica di Firenze
I sottoscritti Vincenzo Donvito, nato a Gioia del Colle (BA) il 20 febbraio 1953 e Roberto Rogai, nato a Firenze il 30 ottobre 1954, entrambi residenti a Firenze ed entrambi domiciliati, ai fini del presente atto, a Firenze in via Cavour 68 presso il Partito Radicale, nella loro qualità di iscritti al Movimento dei Club Pannella - Riformatori
rilevato
che il quotidiano "L'Unità" ha pubblicato, a pag.6 del numero del 23 luglio 1996, un articolo a firma di Giuseppe F. Mennella in merito ad un disegno di legge relativo al finanziamento pubblico dei partiti politici
notato
che nel testo di tale articolo, di cui allego copia fotostatica, viene scritto, tra l'altro: "Gli unici a dichiararsi contrari a una nuova legge per il finanziamento della politica sono i radicali. E' il caso classico previsto da un antico proverbio meridionale: "Il sazio non crede al digiuno". Ed è noto che i radicali sono già sazi, anzi satolli, di finanziamenti statali e, dunque, perché mai dovrebbero credere agli altri partiti con le casse vuote ed i conti in rosso? Una fame insaziabile, quella dei radicali, tanto da trascinare in tribunale il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi, per costringerlo a scucire un bel pacco di miliardi. Ieri, sono stati i leghisti, con il senatore Michele Amorena, a fare quattro conti in tasca ai seguaci di Marco Pannella. Secondo i calcoli di Amorena, Radio Radicale incassa 18 miliardi e mezzo all'anno; 10 dalla convenzione per le dirette dalle Camere e 8 e mezzo dalla legge che finanzia gli organi di partito. Amorena aggiunge che la Radio, piena di "validissime person
alità giornalistiche e tecniche", costa sei miliardi e mezzo: "dove vanno a finire i 12 miliardi di differenza?"
ritenuto
che le suddette affermazioni, inserite nel contesto dell'articolo di cui trattasi, siano calunniose, diffamatorie o quanto meno lesive della onorabilità dell'organo ufficiale di informazione del Movimento dei Club Pannella - Riformatori, denominato Radio Radicale,
invitano
la Signoria Vostra a valutare la necessità di intraprendere le conseguenti azioni penali nei confronti di:
- Michele Amorena, senatore della Lega Nord
- Giuseppe F. Mennella, firmatario dell'articolo sopra citato
- il quotidiano "L'Unità", nella persona del sig. Giuseppe Caldarola, direttore responsabile
A tal fine
fanno presente
quanto segue:
le dichiarazioni attribuite al sig. Michele Amorena, unitamente a quanto scritto dall'articolista, tendono a distorcere la realtà dei fatti, per quanto a conoscenza degli instanti; in particolare non corrispondono al vero le seguenti dichiarazioni:
a) le casse dei radicali o, meglio, del Movimento dei Club Pannella - Riformatori sono anch'esse vuote, ma tale condizione non pare a tale partito condizione sufficiente per dare l'assalto alle casse dello Stato in dispregio della volontà espressa dai cittadini italiani in occasione del referendum del 18 aprile 1993
b) i radicali non sono - e non possono essere - sazi di finanziamenti statali, e comunque non più sazi degli altri partiti in quanto essi ricevono, attraverso Radio Radicale, un contributo che la legge dispone a favore di tutti gli organi di informazione di partito, compreso l'organo ufficiale del PDS - Partito Democratico della Sinistra, cioè il quotidiano "L'Unità"
c) l'azione legale intentata contro Silvio Berlusconi è una normale e legittima azione a tutela di un proprio diritto contrattuale sulla cui legittimità sono autorizzate e tenute a pronunciarsi le autorità giurisdizionali, le quali autorità dovrebbero essere poste in condizione di esprimere il proprio giudizio con la massima serenità e senza condizionamenti giornalistici viziati da finalità politiche di parte
d) la somma che Radio Radicale introita (o dovrebbe introitare) quale compenso per la trasmissione delle sedute parlamentari non è e non può essere equiparata ad un finanziamento concesso dallo Stato ad un partito politico; si tratta del prezzo che il contraente Stato è tenuto a pagare al contraente Radio Radicale in applicazione di un contratto liberamente sottoscritto per assicurare ai cittadini un servizio pubblico di informazione sull'attività del Parlamento, servizio che nessuna altra emittente, compresa la RAI, è stata ed è in grado di assicurare a condizioni economiche più convenienti per lo Stato
e) nel caso in cui le entrate di Radio Radicale, derivanti da finanziamenti statali agli organi di informazione di partito come indicato al punto (b) ovvero dall'applicazione di un contratto come precisato al punto (d) ovvero da qualsiasi altra fonte lecita siano nel loro complesso superiori alle spese sostenute per il funzionamento dell'emittente, la circostanza depone a favore della efficienza aziendale della "impresa" Radio Radicale, e la destinazione delle eventuali eccedenze di bilancio trova precise indicazioni nel bilancio stesso senza dover rispettare alcun vincolo di legge
Firenze, 24 luglio 1996