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Conferenza Movimento club Pannella
Donvito Vincenzo - 26 luglio 1996
movimento e mobilitazione

riflessione

l'intervento della Donattela Poretti e il succesivo di Roberto Iezzi, fanno riflettere.

Prima riflessione: la Donatella, segretaria di un'associazione radicale e responsabiledi un club, si colelga pi· volte al giorno ad Agorß, ascolta Radio Radicale quotidianamente, fa iniziative che tutti noi conosiamo e con periodicita' continua, quasi quotidiana (ne ho ricordate solo alcune), e percvepisce che il movimento e' ancora in pausa, fermo su se stesso, giardando al proprio interno per cecare di capire chi c'e' e chi non c'e', e cerca di spronare tutti.

Seconda riflessione: il Roberto. ottimo uomo di punta del nostro organo d'informazione via etere, e' persona attenta, informata e frequentatore assiduo di questi bytes, e risponde alla Donatella facendogli notare che non si sarebbe accorta he qualcosa e' gia' in movimento e che lei potrebbe anche non essere ancora salita su questo carro in movimento.

Entrambi sono in ottima fede, eppure non si capiscono, sembra quasi che parlino linguaggi differenti. Eppure hanno gli stessi mezzi d'informazione, solo che il loro osservatorio e' diverso: quello di Donatella e' esterno alle dinamiche "romane" e molto piu' sulla militanza fatta di quelle cose che ogni giorno accadono e che tutti noi conosciam; quello di Roberto e' interno -ho detto interno, non organico- alle dinamiche "romane", a gomito degli umori e degli stimoli anche fisici di Pannella.

Ed entrambi non comunicano. Uno dice che succede poco, in particolare verso l'esterno, l'altro dice che succede tanto e che lei non se n'e' accorta.

Dove e' il problema?

Secondo me -come spunto di riflessione e di dibattito, perche' anch'io ho la mia dose di dubbi e di incertezze, checche' ne dica Pannella- c'e' un sistema di lavoro e di comunicazione, all'interno come verso l'esterno della nostra organizzazione, che ha grossi problemi di attualizzazione. L'impressione che ho, e' che ci sia una sdopravvalutazione di alcuni sistemi di comunicazione che, spesso, danno l'effetto contrario di quello sperato (la mitica overdose di cui i massmediologi tanto ci hanno detto a proposito e a sproposito), e la sottovalutazione di altri che, per un'organizzazione poltica basta sul conivolgimento della testa e del corpo quale credo che noi continuiamo ad essere, non e' affatto secondaria.

Due sistemi che non si integrano, ma che nel loro bisticcio possono dare anche risultati opposti da quelli sperati dalle parti.

Dove lavorare qperche' questo gap sia superato? prima di tutto nella tsta e nei "granitici" convincimenti di chi crede nelal superiorita' dicerti metodi, e nel tentativo -anche solo sprrimentale, per carita'- di metodi diversi.

Scusate, ma ho fretta e anche se mi sono fatto prendere la tastiera, devo correre al Pelago radical stand.

 
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