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Conferenza Movimento club Pannella
Colombo Emilio - 6 agosto 1996
Ri: DOPO LA SENTENZA

Scritto il giorno 5-Ago-96 da A.Bandinelli:

AB> Ma appellarsi all'implacabilità della giustizia dopo

AB> mezzo secolo è possibile e accettabile? In nome di

AB> cosa? Del proprio dolore? Dei propri sentimenti?

L'"implacabilità della giustizia" è forse ciò che i

pipparoli liberali chiamano certezza del diritto (e

della sua osservanza)?

AB> I cinquanta anni trascorsi sono stati un inferno,

AB> certamente, per il loro protagonista. Priebke ha

AB> vissuto, coerentemente e integralmente, due vite: con

AB> una di esse, la seconda e più lunga, cercando di far

AB> perdere le tracce e affidare all'oblio l'altra, la

AB> prima e più breve; sicuramente intensa, ma poi

AB> cancellata e sepolta nei giorni e nelle ore di un'altra

AB> vita lunga cinquanta anni, organizzata e vissuta con

AB> una meccanica, ossessiva precisione per far sì che

AB> nulla trapelasse della precedente.

Beh, cinquant'anni di tranquilla retraite possono anche

sembrare infernali, per un boia che abbia potuto godere

intensamente solo per un breve periodo. Dubito tuttavia

che il signor Priebke, in questi ultimi cinquant'anni,

non abbia trovato qualche divertente passatempo, in Sud

America. Magari in associazione con qualche suo collega

(accidenti, dimenticavo che il più simpatico, Eichmann,

è stato strappato ai sollazzi argentini da quei guastafeste

degli israeliani).

AB> Ed ecco che ad un

AB> tratto quest'uomo artificiosamente sdoppiato ha dovuto

AB> recuperare, far rivivere, la metà di sé dissoltasi nel

AB> tempo. Reincarnarla. Con il processo si è voluto che

AB> Priebke tornasse ancora una volta l'ufficiale delle SS

AB> che era stato da giovane e poi non più; e Priebke si è

AB> letteralmente ri-vestito di quella parte, cancellando i

AB> cinquanta anni vissuti da modesto borghese nella

AB> anonima cittadina argentina. Una giravolta mostruosa,

AB> oltre il grottesco.

La notizia che il signor Priebke abbia avuto disturbi psicologici

mi addolora alquanto. E che peccato per la reincarnazione:

tanti sforzi (perché non dev'essere facile reincarnarsi),

vanificati da un crudele processo alle intenzioni.

E poi, chi lo paga lo psicanalista? E' diventata dura la vita

dei modesti borghesi nelle anonime cittadine argentine...

AB> Qualcuno ha ricordato che le Fosse Ardeatine sono un

AB> fatto italiano, "romano"; sì, ma l'olocausto è senza

AB> frontiere, dilaga nel mondo, e in particolare nella

AB> nostra civilissima Europa. (...)

AB> E ora, speriamo solo che nessuno pensi che vogliamo,

AB> con queste considerazioni, scagionare Priebke o, peggio

AB> ancora, dimenticare le Fosse Ardeatine (e Via Rasella).

Non ho parole. La conclusione è alquanto deludente. Manca

di brio. Li potremmo mandare almeno in crociera, i criminali

di guerra ex Yugoslavi. Perché anch'essi possano reincarnarsi

in modesti borghesi dalla vita tranquilla, in un'anonima cittadina,

lontani da Tribunali e dalle persecuzioni di quegli assatanati

dei parenti delle vittime...

***

Méditez l'impartial message: le temps ne fait rien à l'affaire,

quand on est con, on est con.

 
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