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Conferenza Movimento club Pannella
Donvito Vincenzo - 9 agosto 1996
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Gli esempi che porta Bandinelli sono molto calzanti e riconfermano che il problema che il Movimento ha per la ricerca di fondi, non è nelle battaglie che fa, ma nel modo con cui le propone ai cittadini.

E mi sembra che questo fosse il filo conduttore dell'intervento di D.Poretti (Donatella).

E non vale l'obiezione che il metodo nostro attuale è buono perchè riesce comunque a portare a casa le firme necessarie, come nel caso dei referendum. Non si può ignorare che oggi il problema non è solo raccogliere le firme dei referendum (che resta la strategia centrale del nostro movimento), ma è anche farli giungere al voto dei cittadini avendo comunicato a questi ultimi cosa si chiede con l'abrogazione. Quello che è successo con il referendum sulle licenze e sugli orari commerciali, nonchè con quello sul sistema elettorale per il voto nei Comuni, credo che faccia storia e scuola nello stesso tempo. E spero anche lezione, per quanto ci riguarda.

Donatella dice

"se la forma è sostanza, va insomma ricercata una forma, nonchè una formula, perchè la sostanza prenda forma e si attualizzi".

E questo nel nostro movimento non accade. Anzi accade giusto il contrario. E, non a caso, infatti, quando a Pannella viene posto il problema della comunicazione del significato di un contributo al nostro movimento, lui glissa sostenendo che le persone a cui lo chiediamo sanno bene chi siamo, cosa vogliamo e perchè dobbiamo vivere, e di conseguenza si comporta.

Pannella ha il terrore delle strutture (a ragion veduta, vista la storia politica e giudiziaria delle strutture nel nostro Paese), e sovente confonde il concetto di struttura con quello di organizzazione, facendo riflettere su quest'ultima tutta la sua capacità di vedere sempre oltre. Il risultato di questa simbiosi dell'organizzazione col leader, è che puntualmente ci si ritrova a dover ricostruire sempre tutto con tempi da cardiopalma, e molto di quel tempo e di quel denaro (tantissimo) che viene utilizzato per la ricostruzione e per la necessità di agire con tempi impossibili, appare sempre poco e mancante. In questa situazione abbiamo un'organizzazione di militanti che si ammazzano di fatica per un certo periodo (e ultimamente anche con scarsi risultati), ma in un altro sono con le mani in mano, perchè se si dedicano al consolidamento della propria struttura, vengono mortificati e demotivati in quello che stanno facendo, fino a (casi molto estremi, per fortuna) a perdere la propria identità.

Tutta questa situazione, è evidente, fiacca qualunque possiblità delal ricerca di una formula -così come dice la Donatella. L'unica formula che appare è quella dell'urgenza, del leader più o meno piagnone che chiede disperatamente soldi. Lui e solo lui, al punto che se anche si concepisce una iniziativa di finanziamento, o un incontro con presumibili finanziatori, in un qualunque posto d'Italia, non ha senso farlo se non con la sua presenza.

E' così! Siamo un movimento dei club Pannella, non dei club pjnco pallo.

Però c'è da incazzarsi un po'. Forse che qualche mese fa -quelli che ci hanno separato dal 21 aprile- non si sapeva che c'era questo problema? Non solo, ma non sappiamo che questo problema esiste sempre? E allora, visto che il movimento è leaderistico, era compito preciso del leader non far sedere il movimento su se stesso per tre mesi, ma dargli imput per arrivare alla richiesta di XXX miliardi con un minimo di preparazione, non ultime la capacità di raccogliere anche iscrizioni e piccoli contributi in un Paese di merda come questo dove tutti -compresi riformatori e radicali- concepiscono le vacanze tutti in fila nel mese d'agosto.

Sia chiaro che non m'interessa prendermela con Pannella. Solo dico che in questi mesi -in materia- ha sbagliato, e gli era facile farlo grazie anche a come è stato in passato.

Lui sicuramente dirà che non capisco, che "non ho i parametri giusti". Non me ne frega niente. Siamo insieme nella lotta per degli obiettivi su cui tutti crediamo. Ed io sono convinto che le sue intuizioni hanno ragioni da vendere per l'attacco al regime partitocratico, mentre credo che faccia un po' acqua nel pretendere ciò che -purtroppo sempre più in molti- non gradiscono dargli. E con molti non intendo quelli che dovrebbero avere i mitici 10 milioni, ma quelli che invece dovrebbero organizzarsi per andarli a cercare. Così com'è la situazione, solo Pannella e in parte anche la Bonino, sono in grado di chiedere questi contributi. Quindi è un gioco che ha limiti e che presumibilmente non servirà a creare una struttura di servizio per una capacità permanente di finanziamento. Non solo, ma se avete fatto attenzione: si è partiti da quelli a cui si chiede l'iscrizione (70 o 300 mila che sia), si è andati a quelli che danno l'aumento quota, fino a quelli che danno almeno 1 milione, e ora siamo a quelli che dann

o almeno 10 milioni, domani saremo a quelli che danno almeno 50, poi 100 milioni e così in avanti fino a -consentitemi la battuta- a quello, unico, che ci dà XXXX miliardi. Capite le difficoltà per chi non si chiama Pannella? Capite l'angoscia e il senso d'impotenza per chi vorrebbe dare e fare per cercare chi dovrebbe dare?

In questo momento ho altre intuizioni (che non bisticciano con quelle di Pannella, ma che possono benissimo essere aggiuntive .... e molti compagni stanno vivendo con me queste intuizioni, sui marciapiedi, nelle piazze, nelle sedi, nei dibattiti, etc..) ......... intuizioni molto limitate rispetto alle richieste di Pannella, ma preferisco farle restare tali, cercando di trarre idee e vantaggi dagli altri conferenzieri che vorranno intervenire.

Una cosa. Importante. Non entro nel merito di come Pannella intenda spendere i 4 miliardi che chiede. Ci sarebbe da discutere e litigare. Ma mi interessa capire il metodo, capire la formula e la struttura che sia in grado di presentare la formula a chi di dovere.

Per come e dove spenderli, nel nostro movimento è difficile confrontarsi ... anche perchè -come è avvenuto nell'ultimo consiglio generale del 14 luglio- se ne discute, ma non si decide, lasciando al presidente le sue convinzioni e i suoi metodi ..... e, stante la situazione (che tutti a partire da Pannella, vorremmo cambiare e stiamo cercando di capire come e quando farlo) non c'è alternativa. Sono pragmatico ......

 
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