Radicali.it - sito ufficiale di Radicali Italiani
Notizie Radicali, il giornale telematico di Radicali Italiani
cerca [dal 1999]


i testi dal 1955 al 1998

  RSS
lun 10 mar. 2025
[ cerca in archivio ] ARCHIVIO STORICO RADICALE
Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 17 agosto 1996
LA NAZIONE 17 AGOSTO 1996

INTERVISTA A PANNELLA/IN VERSILIA A CACCIA DI SPONSOR PER IL MOVIMENTO

IL LEADER RADICALE SPIEGA LO STRANO TENTATIVO DI ALLEARSI CON BOSSI E IL 'LITIGIO' CON IL POLO.

di Umberto Cecchi

VIAREGGIO - Marco Pannella ha dentro qualcosa di shakespeariano: è il Puck della "Tempesta". Si muove nell'imbronciato agosto versiliese come un neofita della politica: stesso ardore e medesimo impegno di sempre. Cerca soldi per il Movimento radicale, per i Riformatori, e va a batter cassa dove i soldi vanno d'estate: al mare. In Sardegna, a Portofino e a Forte dei Marmi. Ha bisogno di 5 miliardi. "Chiedo dieci milioni a 500 ricchi. Per non chiudere i battenti e andare a casa: cosa questa che gli Italiani si meriterebbero. Voglio vedere chi resta, se noi ce ne andiamo, a controllare che non si facciano follie istituzionali".

D. Ma Pannella, restare significa fare accordi con Bossi? Cos'è questo amore per il secessionismo?

R. Nessun amore. E poi al secessionismo, Bossi, lo hanno portato i politici sprovveduti che ci troviamo tra i piedi. Lui parlava di federalismo. E tutti a dir di no. Così ha finito per gridare al secessionismo avendo capito che è lanciando formule estreme che viene ascoltato.

D. Allora federalismo sì, secessionismo no?

R. Il secessionismo mi fa paura. Si comincia in un modo poi non si sa dove si va a finire. Non perdiamo mai di vista per favore l'esempio della ex-Jugoslavia.

D. Quindi tutti sul Po il 15 settembre?

R. Ci saremo: Bossi è rimasto uno degli ultimi interlocutori possibili in questa palude dove tutto è silenzio, tutto è immobilismo, tutto è conformismo. Dove la politica è in attesa dei grandi abbracci e degli accordi sottobanco di tutti con tutti gli altri. E quindi resta lui, Bossi, che non abbraccia nessuno e che è il solo a fare opposizione insieme a noi radicali.

D. Sì, ma non vi vuole. Nè con lui, nè sul Po.

R. E chi l'ha detto?

D. Il suo braccio destro, l'onorevole Comino

R. Comino può essere solo il braccio destro di un millepiedi. Parla a vuoto. Noi in ogni modo sul Po ci saremo. In appoggio a Bossi. Contro la Roma ladrona che lui combatte, contro le grandi famiglie come gli Agnelli e soci che gestiscono tutto, economia, giornali e governo. Contro la partitocrazia che credevamo di avere eliminato nel 94 e che invece è tornata a sinistra.

D. Quanto reggerà il governo Prodi?

R. Che importanza ha? Che resti. Tanto lui o un altro non cambia nulla. Che resti e se ci riesce cerchi di far qualcosa di positivo. Tanto nessuno lo disturba nel suo lavoro.

D. Vuol dire che il governo campa indisturbato?

R. Lei che dice? Le sembra di vedere manovre politiche che rendono la vita difficile a Prodi? No, no, che resti. Prodi, Dini, un altro non cambia nulla.

D. Insomma, secondo lei siamo all'inciucio.

R. Più o meno. Noi radicali avevamo fatto un patto preelettorale con Berlusconi: avevamo detto niente accordi con D'Alema. Subito dopo le elezioni le trattative per gli accordi sono riprese ingnorando i patti con noi. Sono quattro mesi che cerchiamo un incontro con il Polo, e non siamo riusciti ad averlo. E guardi, io Berlusconi lo capisco: nessuno è stato sottoposto a pressioni come lui. pressioni che vedono aperti oltre venti procedimenti giudiziari. E allora si torna a Bossi: in questo quadro è il solo che lotta, che si scaglia contro il sistema, che litiga.

D. E alla fine vincerà cosa?

R. Forse niente se si illude di avere il potere in Lombardia, in Piemonte o nel Veneto: sono terre di famiglie potenti, quelle. Ma se combatterà assieme a noi, con l'impegno che noi liberali, liberisti e libertari abbiamo lottato per anni, si romperà la spirale che vede il nord dei padroni e il centro delle sinistre, come Toscana, Emilia Romagna e Umbria. Dobbiamo rompere il conservatorismo globale. E lo si fa con le minacce secessioniste di Bossi e con la nostra battaglia per i referendum.

D. Quanto ha raccolto fin ora dei 5 miliardi che cerca?

R. Lo dirò alla fine. Diamo tempo ai signori di scendere dalle barche, asciugarsi, e frugarsi tasca.

 
Argomenti correlati:
stampa questo documento invia questa pagina per mail