Alle forze politiche del Polo delle Libertà
Forza Italia, Alleanza Nazionale, Centro Cristiano Democratico, Cristiani Democratici Uniti
loro sedi regionali toscane
Firenze, 17 agosto 1996,
Cari amici del Polo delle Libertà,
tra i resoconti censurati dei vari organi d'informazione, forse avete appreso che da ieri i riformatori dei Club Pannella, tra cui 84 toscani (per ora), hanno iniziato un digiuno di dialogo nei vostri confronti.
Non vi sembri strano, ma noi in politica, come nel privato, siamo rigorosi fino a mettere in discussione uno dei principali comportamenti vitali, l'assunzione di cibo. Siamo nonviolenti, rigorosi, conosciamo e usiamo questi metodi, e con essi dialoghiamo.
Gli ultimi giorni della campagna elettorale per le elezioni dello scorso 21 aprile, Marco Pannella e Silvio Berlusconi (in rappresentanza di tutto il Polo) siglarono un accordo politico (che già qualche settimana fa vi abbiamo integralmente inviato), molto preciso, in cui entrambi ci impegnavamo nel chiedere voti ai cittadini per
"la creazione di una Seconda Repubblica, democratica e liberale, presidenzialista, fondata sugli stessi principi ispiratori delle grandi democrazie classiche che hanno assicurato non solamente ai propri popoli il massimo di giustizia e di libertà, di pace e benessere, di tolleranza e di progresso in questo secolo", con l'impegno "ad assicurare una nuova legge elettorale, maggioritaria uninominale ad un turno; e ad avviare subito le iniziative parlamentari per la riforma presidenzialista dello Stato".
Ebbene, ad oggi, il comportamento del Polo in Parlamento -a partire da quello sulla Bicamerale-, ci pare indirizzato in tutt'altro senso.
Questo non ci sembra consono non solo con gli accordi nei nostri confronti, ma soprattutto perchè su quell'accordo si è chiesto il voto agli elettori, e si tratta di un accordo su materia non secondaria, per entrambi.
Il Presidente del nostro Movimento ha più volte chiesto un incontro con i dirigenti del Polo per chiarire questa anomalia, ma mai è stata data una risposta.
A questo punto, perciò, è necessario fare chiarezza. E noi siamo qui, con la semplicità del nostro digiuno, col dialogo che intendiamo stabilire con voi a partire dal nostro non-gioire per la non ingestione di cibo, per chiedervi di interloquire e stimolare perchè questo incontro venga fissato il più presto possibile.
Noi abbiamo intenzione di tornare a mangiare, ma crediamo di poterlo fare con serenità solo quando il Cibo per eccellenza della nostra comunità civica e civile, il Diritto, potrà avere dimora anche nei nostri rapporti che, essendo politici, non riguardano solo noi, ma tutti i cittadini che contribuiscono alle nostre iniziative e che ci votano per governare o per fare l'opposizione.
Grazie dell'attenzione
Vincenzo Donvito
coordinatore regionale
(segue elenco digiunatori)