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Affatigato Marco - 18 agosto 1996
RISPOSTA AL FONDO DI MARCELLO PERA
Marco AFFATIGATO

Corte Pini, 17

55100 LUCCA

Spettabile Redazione

LA NAZIONE

viale Giovine Italia, 17

50100 FIRENZE

Fax 055 24 85 539

MI DISPIACE, PER LEI, Prof. MARCELLO PERA MA PROPRIO NON VORREI CHE IL NORD ITALIA SIA O DIVENGA LA NOSTRA ALGERIA FRANCESE, in riferimento all'articolo di fondo a firma prof. Marcello Pera del 18 agosto 1996 dal titolo << Secessione: la nostra Algeria >>.

La Storia non si puo` scrivere a meta` e il Nord Italia non e`, certamente, una colonia dello Stato Italia come invece era l'Algeria per lo Stato Francia. Allora quando si afferma ed affermarlo e` un personaggio illustre, oltre che senatore, come il professore universitario (inglese ed italiano) quale e` Marcello Pera, che il Nord Italia (quello che Bossi chiama Padania e tutti i partiti e gli organi di informazione e no legittimano chiamandolo cosi` ancor prima che esista - lavaggio del cervello impone -) per il nostro ( Stato ) puo` essere il nostro bene poiche` possiamo farne la nostra Algeria e` la Storia, con la "S" maiuscola che viene sminuita e` non completata.

L'Algeria alla quale Lei si e` richiamato e` quella che in Francia venne poi determinata quale "Algeria francese". L'Algeria da Lei citata e` quella che per i francesi del continente era una "colonia". Il "Comitato di Salute Pubblica" , composto da militari e coloni francesi e harki (algerini ai quali piaceva il governo francese del continente), nacque a seguito di moti insurrezionali per "l'Algeria agli algerini ", per "l'Algeria libera" dall'occupazione colonialista militare francese. Nacque ed esegui, in Algeria, un semplice ed uniforme "coup d'etat" (Colpo di Stato militare - quelli che negli anni '72 ricercava tanto il presidente della Camera Violante arrestando i vari Sogno e Pacciardi ed anche amici miei che , loro si`, ne hanno successivamente all'ingiuste e persecutorie incarcerazioni subito strascichi civili e morali fino anche a morirne per la vita distrutta dalla stessa carcerazione).

"Colpo di Stato" perche` la Francia doveva mantenere "sous ses bottes" (sotto il proprio stivale) la sua colonia che era l'Algeria. "Colpo di Stato" perche` vi era un popolo, quello algerino, che reclamava di essere tale poiche` non era francese, poiche` aveva una lingua (berbera ed araba) che non veniva piu` insegnata nelle scuole "francesizzate" ad Algeri come ad altrove, poiche` vi era una tradizione (berbera ed araba) che non era piu` trasmessa attraverso anche il mercato rionale dove i prezzi e le insegne - per legge - dovevano essere redatti in lingua francese.

Senza poi dimenticare che il "Colpo di Stato" dei francesi fece seguito a moti insurrezionali degli algerini e che come conseguenza vi furono anni di attentati su obbiettivi civili, francesi e non, e militari nella stessa Algeria prima e poi sul continente (in Francia ) firmati dal Fronte di Liberazione Nazionale Algerino...fino ad ottenere la propria indipendenza siglata, sigillata e dichiarata dallo stesso generale-presidente francese De Gaulle.

Certamente Lei scrive che, in Francia, servirono sei mesi per promuovere ed effettuare le riforme della Costituzione per, anche, dichiarare la "Algeria francese" regione autonoma a statuto speciale (quello che noi, in Italia, abbiamo in Sicilia senza un "colpo di Stato" e relativi morti o moti insurrezionali). Ma e` legittimo - in tutta franchezza - equiparrare l'Algeria occupata militarmente e colonizzata dai francesi del continente (con la relativa cultura, lingua e tradizione cattolica e cristiana) con il Nord Italia. Non credo proprio. Le origini, le tradizioni culturali, la Storia e la lingua comunemente parlata in Calabria, nel Lazio, in Sardegna fanno parte integrante dell'Italia come quelle della Lombardia e del Piemonte. Anche durante la guerra non vi erano "truppe lombarde" mentre invece vi erano "truppe algerine" - comandate da ufficiali francesi - nell'esercito francese ( come le "truppe abissine" comandate da ufficiali italiani inserite nell'esercito italiano).

Il rischio attuale che l'Italia corre e` che si faccia della "seccessione" bossiana lo spavento popolare nazionale di - forse anche arrivandoci- una declaratoria di "guerra civile" per favorire e legittimare la costituzione di un governo di unita` nazionale partitocratico e quindi non discutere ne` cercare di riformare lo Stato partitocratico attuale. Ed il Polo, che Lei rappresenta, desidera entrare in questo gioco? come vi entrarono la sinistra, il centro e la destra negli anni del terrorismo per la salvaguardia dell'unita` democratica dello Stato contro i "sovversivi" e gli "eversivi" dell'ordine democratico costituito dall'antifascismo e dagli antifascisti militanti.

Spero proprio quindi che questo governo ( che non e` militare - anche se dittatoriale ), questo parlamento ed i parlamentari che lo compongono e questo presidente (che non e` un generale) non ci propongano un "Algeria", del tipo che Lei si augura e che parzialmente ci ha descritto, che vorrebbe poi farci dire e darci una "Algeria francese" - come l'O.A.S. desiderava - oppure una "Alzerwa" - come invece volevano ed ottenero in seguito, tra sangue algerino e francese ed anche italiano (degli emigrati nell'Algeria francese) versato, quelli del F.L.N.A..

Per me, che mi sento federalista e non seccessionista; per me che mi sento di non aver occupato la Lombardia, il Friuli Venezia Giulia ne` di aver colonizzato il Piemonte o la Val d'Aosta o il Trentino non esiste una "secessione" nordista ne` intendo pubblicizzarlo col nome di "padania libera". Questo e` il gioco di chi desidera la "guerra civile" per dividere un paese, il paese e quindi non effettuare le riforme ma per meglio dominarlo e dominare.

Lucca, 18 agosto 1996 Marco Affatigato

al terzo giorno di digiuno , insieme ad altri 83 toscani ed altri 155 italiani liberali liberisti libertari riformatori e trasnazionali, per il rispetto delle regole e per l'alternativa federalista e liberale, per riaprire un dialogo con il Polo delle Liberta` - di cui Lei, prof. Marcello Pera, fa parte - affinche` non si attui l'inciucio tra "Polo ed Ulivo".

 
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