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Conferenza Movimento club Pannella
Donvito Vincenzo - 20 agosto 1996
DIGIUNO INIZIATIVE

Lettera ai responsabili toscani del Polo delle Libertà

Forza Italia, Alleanza Nazionale, Centro Cristiano Democratico, Cristiani Democratici Uniti

Firenze, 20 agosto 1996,

Cari amici,

oggi e' il quinto giorno di digiuno di dialogo nei vostri confronti. In Toscana siamo ad oggi 89, su alcune centinaia in tutta Italia: ragion per cui ci sentiamo investiti di una certa responsabilita' nella conduzione dell'iniziativa, e, giocoforza per voi, i dirigenti e i militanti toscani del Polo ad ogni livello ne sono piu' investiti di altri. Qualcuno di noi, che aveva provato a dialogare col digiuno "ad oltranza", ha dovuto cedere per vari motivi, ma alcuni giorni della sua salute ve li ha comunque offerti.

I motivi, se non ve li ricordaste, sono che chiediamo un incontro a livello nazionale per chiarificare i rapporti che il Polo e il nostro Movimento avevano siglato in campagna elettorale, e su cui è stato chiesto e ottenuto il voto degli elettori: una lotta comune per la riforma federalista e liberale dello Stato, in senso americano, e per un sistema elettorale uninominale secco. Impegni che il vostro comportamento parlamentare -in particolare con l'appoggio alla Bicamerale- sta disattendendo. Non vi chiediamo di onorare gli impegni (nella vita si può sempre cambiare idea), ma di chiarire l'impegno preso con noi e gli elettori, in modo che entrambi possiamo essere messi al corrente del perchè di un vostro comportamento anomalo e del perchè di un cambiamento: tutto ad onore di una chiarezza e semplificazione politica che, pare, sia anche alla base dei vostri principi ispiratori.

Qualche timida telefonata l'abbiamo ricevuta, ma proprio molto timida e dettata più che altro da preoccupazioni di carattere personale per la salute di qualcuno di noi. Per il resto, quelle poche notizie che ci giungono, vi descrivono in questo o in quel posto di villeggiatura, con tanto di telefonini spenti o ignari dei nostri numeri di telefono e di fax.

Siamo eccessivi noi? Anche in vacanza dobbiamo "rompere"? Non credo, perchè, per l'appunto, la politica non va in vacanza. Ci potranno andare le persone, in vacanza, ma la politica proprio no, e ognuno si organizza come più gli sembra consono e necessario, e in politica la necessità è dettata da due tipi di esigenze: quella propria interna, e quella contingente esterna. In caso contrario non si può usare la definizione giornalistico/scandalistica di "politici in vacanza", perchè sareste comunque politici, ma "politici latitanti". E di questo ne dovete dar conto a chi come noi vi ha votato su un progetto politico.

Abbiamo una fame terribile, di Diritto e di cibo, ma la prima è decisamente superiore, e l'idea di avere sprecato il nostro voto e il nostro impegno elettorale, ci turba, ma, come forse avrete avuto occasione di conoscerci in altre occasioni simili, il turbamento, per dei nonviolenti e libertari quali siamo, non si tramuta in rassegnazione o in un'alzata di spalle, ma in energia politica attiva: abbiamo nel nostro Dna quel rigore che anche voi sostenete di avere, ma quello vostro in questo caso non riusciamo a leggerlo e vederlo, e proprio perchè a go-go, assomiglia sempre di più al rigore medio fatalista inciucista. Vorremmo sbagliarci.

Grazie dell'attenzione

Vincenzo Donvito

coordinatore regionale dei Club Pannella-Riformatori

 
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