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Conferenza Movimento club Pannella
Donvito Vincenzo - 20 agosto 1996
tavolo il 26 davanti a Forza Italia
non capisco perchè il 26, e non il 20 pomeriggio, o, al massimo, il 21.

L'azione che stiamo portando avanti è un digiuno: forma estrema di lotta politica nonviolenta, dove ognuno di noi ci mette il corpo fintanto che ce la fa e se la sente. Saranno sicuramente pochi che reggeranno fino al 26. Avranno comunque digiunato: è questa di per sè è una notizia. Ma non saranno in digiuno in quel giorno. E l'aumento dei digiunatori, per il momento, batte il passo.

Considerato che non ci sono tante iniziative in merito, e considerato che dà più forza un tavolo davanti a FI o An con XX persone in digiuno e non "digiunati", perchè aspettare il 26? Forse che in questi giorni ci sono una quantità travolgente di iniziative che, poi, sfocerebbero nel tavolo .... minaccia delle minacce? Non mi pare.

Non tutti sono in grado di digiunare per tanti giorni, e tanti digiunatori amerebbero azioni dirette più di quanto si sia fatto fino ad oggi, anche perchè è nell'azione diretta che il radical-riformatore rende meglio in tutti i sensi.

Perchè aspettare?

Questo digiuno, proprio per la sua natura non terapeutica, è qualcosa che si consuma di minuto in minuto, di ora in ora, è qualcosa che batte il ritmo dell'attività politica necessaria a portarlo a compimento. In digiuno, l'attività politica si deve intensificare come non mai, anche perchè si ha più tempo (solo in questi momenti ci si rende conto di quanto tempo utilizziamo per la preparazione e per il consumo del cibo -anche in termini psicologici-, e quanto questo tempo sia importante nel nostro quotidiano e nella nostra cultura) ... e tutto questo tempo in più bisogna utilizzarlo non per dormire di più, ma per abbreviare il più possibile i tempi di non assunzione del cibo.

Potrei continuare anche con altre riflessioni sulla drammatizzazione verso l'esterno e verso i nostri interlocutori del digiuno, ma penso che abbiate capito il concetto.

 
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