Non e' mai facile digiunare, ma confesso che trovo questo digiuno particolarmente duro.

Ho perso quasi sei chili in otto giorni e sono tutt'altro che serena. Sono demoralizzata e questo influenza il mio fisico che reagisce male e mi fa soffrire. Mi sono chiesta piu' e piu' volte come mai mi sento cosi' male, e la risposta mi e' venuta oggi leggendo l'intervento di Alessandro. Troppi compagni ed amici non capiscono questa nostra azione nonviolenta e la giudicano inutile se non controproducente. Queste critiche sono certamente sincere e trovo che sia giusto esternare i propri dubbi ed i propri dissensi. Ma queste critiche sono a volte insopportabili. E' difficile che un'azione nonviolenta sia indirizzata a delle persone "amiche" che la pensano come noi. Quasi sempre e' al "diverso" da noi che ci rivolgiamo.

Allora perche' tanto stupore e tanto dissenso all'interno del movimento?

Chiedere dialogo dove dialogo non c'e', chiedere delle "ragioni" quando c'e' solamente silenzio, spiegare che e' importante per tutti decidere ora quello che domani non si potra' piu' decidere

non vi sembrano motivazioni abbastanza serie per giustificare questo digiuno?

A me si. Sono convinta che la situazione e' gravissima e che la nostra azione nonviolenta sta assumendo ora dopo ora un importanza straordinaria. Una risposta positiva dei 4 Leaders ed un loro incontro puo' essere il punto di svolta di tutta la vita politica italiana. Una risposta negativa o una non-risposta puo' essere altrettanto significativa, ma in negativo.

E' proprio questa mia profonda convinzione di essere nel giusto che mi fa sopportare male le critiche dei compagni, perche' mi sto rendendo conto che ormai non siamo piu' capiti neanche da coloro che fanno parte del nostro gia' esigue gruppo politico. E questo e' molto grave.