Ai responsabili del Polo delle Libertà
loro sedi regionali della Toscana
Firenze, 24 agosto 1996
Cari amici,
oggi è il primo giorno del secondo week-end in cui stiamo digiunando per dialogare con voi. Alcune centinaia in tutta Italia -103 in Toscana. Siamo così arrivati al NONO GIORNO di astensione dal cibo. E da parte vostra, nessun segnale. Bella roba.
Ieri sera eravamo a far tavoli di propaganda per strada, con centinaia di persone che si fermavano e dialogavano sulle nostre battaglie, in particolare su quella antiproibizionista. E per alcuni non-italiani -numerosi nelle nostre città d'arte in questi giorni- era occasione per incuriosirsi di queste donne e di questi uomini emaciati dal digiuno, che chiedevano loro una firma di solidarietà con Pannella e un contributo in denaro per pagare la politica. Di fronte alle motivazioni del nostro digiuno ho avuto manifestazioni di interesse e di rispetto, oltrechè di meraviglia per il fatto che, per incontrarsi con un alleato e chiarire i principi della propria alleanza, fosse necessario arrivare a tanto. Il ricordare loro che eravamo al nono giorno di digiuno, è stato sufficiente per far capire quale situazione di sfascio politico e organizzativo sta vivendo in questo momento il nostro alleato: silenzioso e, quando riesce umanamente a non esserlo, legato mani e piedi da una corda di cui lui stesso non intravede i
l capo. Manifestazioni di rispetto, dicevo: quello che un qualunque comune cittadino del mondo intuisce, ma che per voi è un comportamento e una sensazione a cui siete estranei. E se non rispettate queste cose minime, che garanzie siete in grado di dare per altre situazioni altrettanto importanti?
Mi sembra la migliore immagine che di voi si possa rendere in questo momento.
Di fronte ad una richiesta semplice -incontrarci per chiarire come mai state agendo in Parlamento in modo difforme da come avete pattuito con noi e gli elettori lo scorso 21 aprile- siete talmente assenti (fisicamente e mentalmente) che non si riesce neanche a cogliere nelle vostre reazioni un minimo di imbarazzo (e sì che un digiuno di qualcuno a cui si è vicini dovrebbe provocarlo). E' la nostra differenza? Possibile che abbiamo dato il voto a persone che fanno della politica un uso a go-go, e che non solo non rispettano gli accordi, ma non hanno neanche la forza di ammetterlo? Sembra di sì, ma, ovviamene, mi auguro il contrario. Infatti è per questo che continuo e che continuiamo a digiunare.
Grazie dell'attenzione
Vincenzo Donvito, coordinatore regionale dei Club Pannella-Riformatori