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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 28 agosto 1996
Articolo di Marco Berti pubblicato da 'Il Messaggero' il 28 agosto - pag. 7

Tra pochi giorni i referendum saranno all'esame della Cassazione poi, a gennaio, andranno alla Consulta. Il problema: trovare i soldi per difenderlli

IN VENTI QUESITI IL PROGRAMMA DI PANNELLA

Ce n'e' per tutti i gusti: dalla legge elettorale all'aborto, dalle droghe leggere alla sanita'

ROMA Tra pochi giorni, a settembre, saranno all'esame della Cassazione. Se le firme saranno regolari, verso gennaio la Consulta deciderà sulla loro costituzionalità. E cosi', con ogni probabilità a giugno dell'anno prossimo, gli italiani torneranno alle urne per dire 'si' o 'no' agli ultimi venti referendum di Marco Pannella, o a quanti ne rimarranno dopo l'esame della Corte costituzionale. Venti quesiti che rappresentano, in sostanza, il programma politico dei Riformatori: abbraccia tesi care alla sinistra e altre apprezzate dalla destra. Insomma, ce n'è per tutti i gusti.

Una valanga di nuove schede variamente colorate si abbatterà, dunque, sugli elettori chiamati a decidere su leggi che abbracciano i più svariati temi. Da quelli economici a quelli sulla Giustizia; dall'aborto alla caccia, alle droghe leggere; dall'ordine dei giornalisti al Pubblico registro automobilistico. Ci sono anche due quesiti elettorali, quelli che vorrebbero abolire la quota proporzionale alla Camera e al Senato, al fine di realizzare in Italia l'antico e mai concretizzato sogno di Pannella: il sistema uninominale maggioritario a turno unico. Quello all' 'americana', per intenderci. Non è la prima volta che questi quesiti vengono presentati alla Corte costituzionale e regolarmente respinti (se si eccettua nel '93 quello sul sistema elettorale del Senato, 'tradito' poi, secondo i Riformatori, dal Parlamento). Pannella ci riprova, contando sul fatto che nel frattempo i membri della Consulta sono cambiati.

C'è un altro quesito dejà vu. E' quello sulla responsabilità civile dei magistrati. Nel 1987, l'80 per cento dei votanti disse 'si' al referendum che chiedeva che i cittadini vittime di ingiustizie processuali fossero risarciti dagli stessi magistrati. Sull'onda del risultato referendario, il Parlamento approvo' l'anno successivo una legge che, secondo i promotori delle consultazioni popolari, 'rapinò il risultato del referendum, affermando la responsabilità dello Stato'.

Si sente poi parlare ancora di aborto. Non per cancellarlo dalla legislazione italiana, ma per estendere anche alle strutture sanitarie private la facoltà di praticarlo e per eliminare quelle dichiarazioni, per lo più non vere, che donne e medici devono sottoscrivere prima dell'intervento. 'Se sarà approvato commentano i promotori si rendera' piena dignita' al medico e alla donna: togliendo al primo il carattere impostogli di pubblico ufficiale e sostanziando l'inevitabile e necessaria responsabilità della donna, alla quale spetterà in coscienza di decidere se interrompere la gravidanza senza, umilianti dichiarazioni false'.

C'è un altro referendum che viene riproposto. Quello sull'abolizione della caccia. E siccome in Italia non esiste una legge ad hoc da abrogare, bisogna accontentarsi di tentare di cancellare quella norma del codice civile che consente a chiunque porti un fucile di entrare liberamente in un fondo agricolo, in un terreno privato, anche coltivato, per ammazzare uccelli, lepri e quant'altro. Non sarà facile mandare in porto questo referendum: contro sono, schierate le potenti lobby dei cacciatori, dei fabbricanti di armi e di quei politici che in questi poderosi bacini raccolgono voti. Non a caso nel 1975 un referendum abolizionista falli' perche' non si riusci' a raccogliere il numero di firme necessarie.

Non a caso nel 1986 fu la Corte costituzionale a dichiararlo inammissibile. Non caso nel 1989 su questo quesito si registrò un pesante astensionismo. Resta la speranza che alle soglie del 2000 qualcosa nel paese sia cambiato, in termini di civiltà.

Gli italiani saranno quindi chiamati a decidere sulla regolamentazione delle droghe leggere. Si chiede, in pratica di escludere dal novero delle sostanze illegali i derivati dalla canapa indiana e, in generale, quelle classificate come 'droghe leggere'. Per sensibilizzare l'opinione pubblica su questi temi, Pannella distribui' gratis hashish e marijuana a Trastevere, a piazza Navona e in tv. Per questo sara' processato: secondo la legge in vigore, la Jervolino-Vassalli, la cessione gratuita è considerata spaccio.

II problema di Pannella adesso, è difendere i suoi referendum. Servono soldi per pagare gli avvocati che dovranno intervenire al momento dell'esame della Corte costituzionale, per acquistare pagine di pubblicità sui giornali, per stampare opuscoli e cosi' via. II leader radicale ha calcolato in cinque miliardi la somma necessaria per mantenerli in vita. Una cifra di tutto rispetto. E per questo Pannella, insieme alla fida Emma Bonino, sta in questi giorni toccando le esclusive zone di villeggiattura per chiedere a cinquecento 'ricchi' dieci milioni a testa. L'inizio non è dei piu' confortanti, solo quattro, tra cui Marta Marzotto, hanno fino ad ora aderito. Mancano all'appello 496 'ricchi' e quattro miliardi e novecentosessanta milioni.

 
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