D'altra parte si potrebbe fare il ragionamento opposto: proprio l'avere centinaia di parlamentari bloccati nella palude partitocratica dei regolamenti proporzionalistici del Parlamento ha portato il Polo a prendere atto che l'unico mezzo per fare (o tentare) delle riforme č quello referendario.
Chissā cosa risponderanno quelli che nel Polo si stracciavano le vesti per i troppi referendum promossi dal Movimento dei Club Pannella, quando gli verrā chiesto il motivo del "lancio" di queste proposte. Saremo pronti anche noi a fargli quelle domande?
Inoltre il fatto che il Polo rilanci dei referendum giā vinti, e traditi, come quello sul ministero dell'agricoltura, č esattamente la cosa che facciamo noi con quello sulla responsabilitā civile dei magistrati, quelli elettorali, eccetera.
Il promuovere i referendum attravrso i cinque Consigli regionali č un'altra presa d'atto che il Polo non ha capacitā organizzativa e non vuole portare la politica sulle strade, sui marciapiedi, come noi siamo abituati a fare. In questo dō ragione a Vincenzo. Un referendum proposto dall'alto č un "votificio", ed č altro rispetto alla valenza politica che merita. Comunque la Costituzione lo prevede e, facendo pure tutte le puntualizzazioni che la cosa merita, vediamo come va a finire.
John
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