Un appunto a proposito della rubrica televisiva "Archivio radicale"...L'attuale gestione della medesima, si è distinta per le compilation
monografiche (dove si vede Pannella nel corso degli anni riproporre
uno stesso tema di lotta politica),
che farebbero la gioia di un critico delle varianti,
e che documentano la coerenza di un discorso; per il
tempestivo accordo fra i brani riproposti e le situazioni politiche
contingenti; per una serie, purtroppo presto interrotta, di scontri a due
su temi referendari, oltrechè di interviste, e perfino di seminari storici
(indimenticato resta quello sulle cause remote della guerra nella ex-Jugoslavia).
Ma, fatte queste giuste lodi, una riserva deve essermi consentita.
Io ho una curiosità e una passione particolari per il Pannella extra-vagante.
Per il Pannella, poniamo, che parla di jazz; o che butta lì un'interpretazione
personalissima di "Aspettando Godot"; o che, in un filo diretto, risponde
a una domanda fuori tema, o schizza a braccio un profilo psicologico
di chi ha telefonato. Per non parlare poi dei suoi appunti di psicologia
amorosa, sempre folgoranti, tanto che,se dirigessi un giornale, gli affiderei
immediatamente la rubrica della posta del cuore.
Ora, a me sembra, che il taglio monografico della trasmissione,
spesso informata ai temi urgenti del momento, tenda, non dico ad abolire,
ma a mortificare questo potenziale pannelliano non immediatamente politico.
Lo so: è un programma di informazione politica. Ma io
non ho una mens politica...
G.C.
--- MMMR v4.00unr