(cfr. una canzonetta di Totò)Oggi sul corsera Zincone scrive un buon pezzo, che condivido; ma in più vorrei dire e aggiungere alcune cose, che mi sembra Zincone avrebbe fatto bene a sottolineare, pur se la sua sensibilità politica è diversa dalla nostra.
Non è un fatto di regolamenti. Lasciamo da parte il fatto che si tratta di cose, i concorsi di bellezza, che sono ben discutibili. Ma in verità non fanno male a nessuno.
Se la logica è quella della Miss che si eleva in bellezza sulle sue concittadine, in qualche modo deve rappresentare un gruppo etnico. Per gli Usa il discorso è diverso, naturalmente... Ma la elezione della ragazza a Miss è senza dubbio frutto della volontà di fare business e audience. E nessun altro è stato lo scopo.
Ma vi è pure un riflesso pericoloso nelle ragioni che hanno portato alla elezione della ragazza dominicana.
Rifletteteci un attimo:
E' ovvio che non esistono canoni di bellezza validi per tutti i popoli, tutte le etnie - e per fortuna. E' evidente che i canoni di bellezza femminile non sono identici tra i Finlandesi e i Somali, gli Slavi e i Filippini. Se si pretende che si possano eleggere reginette di bellezza tra ragazze di varia etnia, non c'è dubbio che il canone di giudizio che verrà applicato sarà quello prevalente, quello del gruppo etnico prevalente, vincente, dominante. E da questo punto di vista mi sembra che il meccanismo che ha portato la ragazza a vincere il concorso sia molto venato di razzismo.
Il non razzismo non è nel coprire le diversità, ma nel prenderne atto, e nel convivere tra diversi, nel riuscirci.
la elezione della ragazza negra o seminegra a miss Italia appartiene alla stessa cultura che dice cose uali:
- le puttane non si devono chiamare mignotte, ma professional sex workers. così, le puttane continueranno ad essere trattate come puttane, ma intanto la coscienza collettiva sarà soddisfatta e molto gratificata nel suo progressismo liberal.
- Oppure, e la cosa mi riguarda da vicinissimo, gli handicappati come me verranno chiamati diversamente abili.... e quindi presi per i fondelli. Negando la dignità dell'essere ciechi, sordi, paraplegici... e doppiamente discriminando me cieco, me sordo, me paraplegico.
- Oppure, pur parlando in Italiano e non in romanès, gli zingari sono chiamati Rom, e linguisticamente è un errore, e non ci si pone il problema dell'essere stato attribuito un connotato negativo ad una parola che di per sé non ne ha.
- O gli omosessuali basterà chiamarli gay, e farli affogare nella gaiezza.
Non esco dal tema. Il punto è nell'approccio alla diversità, quale che sia. Metti la negretta a fare miss italia, e intanto gli altri, negri e non, continueranno a patire la loro negritudine e le loro diversità.
Nascondere e rimuovere le diversità è il peggiore modo per favorire la convivenza dialogica, dialettica, di crescita, tra le diversità. Omogeneizzare è il peggior modo per integrare.
Poi, certo, il regolamento di miss italia non è stato violato. Ma francamente il regolamento di una stronzata del genere non mi riguarda, non mi interessa.
Piccolo aneddoto e similitudine......
Un paio di anni fa la squadra di calcio della Roma, di cui sono pur non agitato sostenitore, batté per 3 a 0 la Lazio in un derby.
Straordinario e bellissimo fu che nella nottata comparvero sui muri del cimitero del Verano scritte che recitavano: CHE VE SIETE PERSI....
Rispetto a Miss Italia io un rammarico ce l'ho.... che me so' perso....