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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 13 settembre 1996
Intervista a Emma Bonino di Romano Dapas pubblicata da il Messaggero il 13 settembre 1996

UN'ANTIPROIBIZIONISTA A BRUXELLES

Emma Bonino: 'Torino diventi un esempio per tutte le citta' invase ogni sera dai drogati

C'e' un'anti-proibizionista convinta ed appassionata anche ai vertici dell'Europa.

Emma Bonino, l'ex deputato radicale che nella Commissione Europea e' responsabile per gli aiuti umanitari e le politiche della pesca e dei consumatori, plaude all'iniziativa del Consiglio Comunale di Torino ed invita ad allargare l'esperimento. Ma ha anche una fifa matta che tutto finisca sommerso dalle polemiche e dagli insulti.

'Occorre molto coraggio - sostiene Emma Bonino, in un'intervista al Messaggero - per andare avanti e per evitare che questa piccola breccia nell'ipocrisia e nel conformismo venga subito colmata. Dobbiamo fare in modo che Torino non diventi agli occhi dei benpensanti una citta' pervertita.

D. Cosa suggerisce?

R. Sarebbe un errore limitare un esperimento alla sola Torino. La citta' rischia d'essere invasa ogni sera dai tossicodipemndenti di Milano, di Genova e di chissa' quanti altri posti. Il progetto-pilota va difeso, ma soprattutto va esteso. E cio' e' possibile a condizione che non lo si seppellisca sotto una valanga di improperi.

D. Qual e' stata la sua reazione all'annuncio della delibera torinese?

R. Di grande soddisfazione perche' si tratta del primo riconoscimento che le nostre ventennali tesi anti-proibizioniste approdano anche a livello istituzionale. Un po' dovunque si comincia a capire che lo strumento piu' efficace per combattere le droghe e' la regolamentazione anche severa e non le sterili crociate repressive.

D. Sta di fatto che in Europa la tendenza prevalente e' piuttosto quella repressiva...

R. E' vero, ma qualcuno doveva pur cominciare. Il discorso l'abbiamo avviato noi radicali venendo accusati delle peggiori nefandezze. Adesso, e' giusto sia la serissima citta' di Torino a dire 'proviamo un'altra strada.

D. Ma per quale motivo, Chirac, Kohl, e i governi di mezzo mondo si sbagliano tutti?

R. Per puro conformismo o per disinformazione. Ritengono che er proteggere i cittadini basti proibire le droghe. Cio' e' completamente falso. Invito a leggere una recente e seria inchiesta del 'New York Times'per avere la conferma che la politica proibizionista e' un fallimento totale.

D. Se e' cosi' perche' parlare anche di ipocrisia?

R. Come non capire che proibire dei fenomeni sociali attinenti alla coscienza individuale non ha mai risolto mezzo problema? Basti pensare al divorzio, all'aborto e ancor piu' alla droga. Il proibizionismo sulla droga e' il piu' pericoloso. Ha come corollario la criminalita' internazionale che si organizza intorno a dei profitti enormi. Per cui una foglia di coca che, in Thainlandia o in Peru', costa come il prezzemolo arriva sui nostri mercati con il valore dei diamanti.

 
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