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Conferenza Movimento club Pannella
Donvito Vincenzo - 16 settembre 1996
DROGA E CONSIGLI COMUNALI
Segue il testo di un comunicato/lettera che, riprendendo l'ordine del giorno approvato a Torino, puo' servire come traccia dove si voglia seguire un intervento a 360 gradi (a tutti i consiglieri comunali) cosi' come sto facendo a Firenze.

COMUNICATO STAMPA

LEGALIZZAZIONE DELLE DROGHE. RIDUZIONE DEL DANNO. VITTIME DEL PROIBIZIONISMO. INIZIATIVE DELLE AMMINISTRAZIONI LOCALI. LETTERA APERTA DI VINCENZO DONVITO, COORDINATORE REGIONALE DEI CLUB PANNELLA, A TUTTI I CONSIGLIERI COMUNALI DI FIRENZE

Firenze, 16 settembre 1996. Vincenzo Donvito, coordinatore regionale dei Club Pannella-Riformatori in Toscana, ha inviato la seguente lettera aperta a tutti i consiglieri comunali di Firenze.

Del voto del Consiglio comunale Torino sulla necessita' e urgenza di incardinare politiche cittadine di normalizzazione in tema di droghe e di tossicodipendenze, penso ne siate informati tutti. E molti, credo, avranno fatto piu' di un pensierino sulla necessita' di una simile iniziativa anche nella nostra citta'. Ed e' su questo che intendo darvi una mano, senza andare a cercare qualcuno specificamente, di questo o di quello schieramento, perche' credo che la sicurezza -in tema di ordine pubblico e di sanita'- e' un problema che, allo stato dei fatti, abbia un solo indirizzo di soluzione: la modifica dell'attuale legislazione in senso antiproibizionista.

Infatti, il dato di partenza, su cui vi invitiamo a riflettere, e' proprio il fallimento delle politiche messe in atto fino ad oggi, a livello locale, quanto regionale, nazionale ed internazionale. E il voto del Consiglio comunale di Torino e' una chiara indicazione di come si possa partire anche, ed essenzialmente, da quello che succede "sotto casa".

Gia' a suo tempo, dopo l'insediamento dell'amministrazione Primicerio, mi ero incontrato con il Sindaco (accompagnato proprio dal consigliere comunale di Torino primo firmatario dell'ordine del giorno approvato in quella sede) facendogli presente la necessita' di intervenire in materia prima che fosse troppo tardi. Purtroppo, ad oggi, il Sindaco non ha ritenuto opportuno dare un seguito a quel nostro incontro. Oggi alcuni, diversi, molti di voi possono fornirgli un'altra occasione.

I fatti che vi devono far riflettere sono, amio avviso, in quest'ordine:

- diverse migliaia sono i consumatori di eroina in citta'

- diverse decine di migliaia i consumatori abituali o saltuari di droghe leggere

- incremento delle morti per overdose

- aree della citta' in cui piu' convergono ed acquistano evidenza i molteplici problemi (sociali, sanitari e di ordine pubblico) connessi al fenomeno, che invece di una "mappa dell'emergenza", puo' essere definita una "fotografia della normalita'"

- la politica di repressione e tolleranza, caratteristica dell'intervento della forza pubblica, si e' dimostrata inefficace, diventando un problema tra i problemi

- le politiche sociali, sanitarie, criminali e dell'ordine pubblico, anche nel nostro Paese sono condizionate da una legislazione nazionale sostanzialmente proibizionista, che ha fiaccato anche la buona volonta' di denuncia di alcune amministrazioni

- la sperimentazione sul piano internazionale, che viene definita come "politica di riduzione del danno" e' consistita essenzialmente:

a) parziale sostituzione delle offerte del mercato illegale, attraverso artifici giuridici e ampliamento dei medicinali degli elenchi della farmacopea ufficiale

b) istituzione di aree di relativa e controllata extra-territorialita' per il consumo, affiancate dall'offerta di servizi sociali e sanitari da parte di istituzioni pubbliche.

- i risultati di queste politiche hanno complessivamente concorso a ripristinare migliori condizioni di sicurezza nelle citta' ed un migliore livello di assistenza dei cittadini tossicomani.

Per queste ragioni vi invito a ritenere

- che la legislazione italiana consenta di sperimentare processi di "normalizzazione", di cui l'esperienza internazionale attesta la validita', e di cui le ricorrenti emergenze attestano l'urgenza

- che la strada da seguire sia quella della denuncia dell'attuale legislazione, che rappresenta sempre piu' un limite e non una risorsa, un alibi per l'immobilismo e un freno per le buone volonta': denuncia a cui dovreste far seguire la richiesta a Governo e Parlamento di riformare al piu' presto tutte le norme che impediscono forme di sperimentazione sociale, politica e sanitaria che altri Paesi europei stanno attuando con ottimi risultati

- che e' urgente lavorare ad un progetto sulla Citta' e le droghe che consenta a Firenze di proporsi come laboratorio dell'innovazione e delle riforma anche sui temi delle politiche sulle droghe

- e ad impegnarvi per far conoscere questa posizione a tutte le autorita' legislative e di Governo, perche' intervengano a modificare l'esistente. Perche' si discutano al piu' presto le proposte di legge, parlamentari e d'iniziativa popolare, depositate da oltre due anni, che richiedono la legalizzazione dei derivati della cannabis e dell'uso terapeutico degli oppiacei; perche' sia convertito in legge il decreto di riforma del Testo Unico sulle tossicodipendenze, giunto alla ventesima reiterazione, in una versione ch recepisca le proposte di concrete politiche integrate di "riduzione del danno"; perche' sia posto al centro della II Conferenza nazionale sullaDroga il temadella "riduzione del danno", senza pregiudizi ideologici e con l'acquisizione di tute le esperienze scientifiche in atto in altri Paesi europei.

 
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