Dichiarazione degli avvocati Roberto De Nardo e Andrea Falcetta, del Comitato Promotore referendum Giustizia.
Roma, 17 settembre 1996
"Lo sdegno e le proteste rivolte da Fausto Zuccarelli di Magistratura Indipendente e Cesare Salvi, reo di avere avanzato la proposta di separare le carriere dei Pubblici Ministeri da quelle dei Magistrati giudicanti e da Sergio Lari dei Movimenti Riuniti il quale ha sottolineato come 'la separazione delle carriere non è prevista nel programma elettorale dell'Ulivo...', la dice lunga sul grado di interferenza nella vita politica esercitata dalla Magistratura Associata e politicizzata durante gli ultimi anni.
Quali sono gli accordi preelettorali cui i due Magistrati fanno riferimento? Ed è lecito che, se di accordi veri e propri si tratti, essi possano essere presi tra correnti interne di un Ordine Giudiziario e forze politiche?
La logica conseguenza sarebbe infatti che, da ora in poi, ogni forza politica che abbia interesse ad uscire indenne dalle consuete inchieste preelettorali debba concordare in via preventiva il proprio programma politico con il partito dei giudici.
Ci attendiamo, a questo punto, che il Sen.Salvi e tutti coloro che nel mondo politico e giudiziario condividono la sua coraggiosa proposta, abbiano volontà e capacità sufficienti per resistere a tali indebite forme di pressione, possibilmente assumendo anche una posizione chiara, coraggiosa e realmente di svolta verso quei nostri tanto vilipesi e censurati quesiti referendari (CSM - automaticità carriere - incarichi extra-giudiziari e responsabilità del magistrato) che l'incalzare degli avvenimenti trasforma ogni giorno di più nell'unico grimaldello capace di portare in tempi brevi, e con il consenso diretto dei cittadini, ad una svolta liberale, liberista e libertaria anche nell'amministrazione della Giustizia?".