Due altre scelte editoriali ci sembrano importanti: l'uso della narrativa e quello delle immagini. In ogni numero - la rivista è bimestrale e conta sessantaquattro pagine - la parte centrale ospita il racconto di uno scrittore. A marcare il rifiuto dell'agitazione e della propaganda e a favore della riflessione abbiamo chiesto a numerosi autori di testimoniare e sollecitare l'immaginario colletivo sugli aspetti che più li colpiscono della pena capitale. Oltre ai due racconti già pubblicati - Il perdono di Claudio Piersanti e La grazia di Luigi Compagnone - abbiamo avuto modo di leggere quelli di Fulvio Abbate, Paola Capriolo, Raffaele Nigro, Sandro Onofri, Giorgio Van Staten: davvero interessanti.Tutte le pagine sono scandite da illustrazioni. Il rifiuto di utilizzare le immagini in senso puramente estetico o didascalico arrichisce moltissimo la rivista. Di fatto ogni disegno è un intervento, a volte più efficace del resto.
Ultima annotazione, la vocazione internazionale della rivista. Scelta più esplicita non poteva esserci: tutti i testi sono pubblicati in italiano e inglese.