A proposito, poi, del dialogo aperto con i pattisti, ricordo che Pannella, più volte, ha lanciato appelli ai tanti riformatori sparsi nei vari poli.
Mi sembra che, a prescindere da scelte contingenti, sia Segni che Adornato ed altri, negli ultimi mesi, abbiano lanciato messaggi non equivoci di volontà riformatrice, di insofferenza per un sistema sempre più bloccato.
Si potrà discuteer, poi, su semipresidenzialismo, doppioturnismo, premierato etc., ma la cosa importante è ritrovarsi nella consapevoelzza di cambiare.
Dato ceh , per costituzione mentatale, non sono portato a credere alle terapie taumaturgiche, agli elisir di lunga vita, non sono ideologicamente attirato da nessuna di queste soluzioni, come dimostrano alcuni testi in conf. riforme.
Ritengo, inafatti, che occorra una profonda rivisitazioen culturale (dicasi culturale, coem circolo etc.) del significato stesso di democrazia rappresentativa, di autogoverno, di libersimo e di liberallaburismo.
Se non si affrontano con animo sereno e predisposto questi temi, non saremo in grado di capire e di farci capire.
Mi sembra che le alzate di scudo non servano, forse meglio riflettere, cosa che sembra non essere di moda, anche in questa conferenza, come è stato più volte lamenatto.
Riccardo Gandolfi