Leggendo gli interventi di Laura Terni, sembra che il movimento debba essere composto esclusivamente da persone reclutate nell'arma dei carabinieri, use obbedir tacendo.
Non vi è spazio per dissensi o minoranze, tutto viene demandato alle decisioni del Leader, tutt'al più ci si può accontentare dei 5/10 minuti messi a disposizione durante un consiglio o un congresso, di fronte ai tempi non contingentati o programmati della Presidenza, da chiunque sia composta.
Se in questi tempi si riesce a convincere bene, altrimenti ciccia, si lascia perdere e ci si adegua, oppure, come Vito, Taradash e gli altri, si emigra verso altri lidi.
Dato che nessuno, nella visione di Laura, può assurgere all'altezza di marco Pannella, se non lo si convince, vuol dire che si sbaglia, quindi occorre fare ammenda indi percui poscia.... cospargersi il capo di cenere e via andare a raccogliere firme e soldi, anche se non ci si crede.
Se così non si fa, vuol dire che siamo capitati nel posto sbagliato e quindi ... aria!Raus (come direbbe il sempre raffinato Bossi!).
Se questa è la realtà, ringrazio Laura di aver contribuito a togliemi il prosciutto dagli occhi, effettivamente, a questo punto, non devo più avere speranze, meglio che me ne vada, perché, mi dispiace tanto, ma non sono uso riconoscere ad alcuno una superiorità tale alla mia intelligenza da indurmi a prostrami davanti a Lui.
Badate bene, la mia non è affermazione di superbia o tracotanza, semplicemente, da uomo libero e laico, ritengo che ognuno di noi sia utile, ma nessuno indispensabile, che conti molto di più la funzione del funzionario, le procedure e le forme del gestore.
Poiché, nella mia visione di credente e di laico, lascio che la via religiosa non coincida con quella terrena, non riconosco capacità demiurgiche a chicchesia, pronto comunque a riconoscere la validità ed il valore di idee, comportamenti e persone.
Ma il fatto di riconoscere tali superiorità, non mi consente di sentirmi inferiore a tal punto da farmi teleguidare, percui scelgo liberamente e fino a dove mi trovo d'accordo, chi seguire e dove seguirlo.
Se poi la strada che la mia coscienza diverge da quella che mi viene indicata, senza alcuna acrimonia, iattanza o supebia, preferisco seguire la mia che quella altrui, senza per questo pretendere che altri mi seguano, ma con la richiesta, questo si, che nessuno si permetta di cercare di impormi alcunché o di maltrattarmi perché non capisco e non mi adeguo.
Scusatemi tanto, ma certe tirate d'orecchi che sento venire da Radio radicale ai club che non si mobilitano, che non fanno abbastanza perché non vanno a rincorre le firme negli ascensori, non le capisco e le trovo di pessimo gusto.
Questo non lo si fa neppure con le persone che si pagano per fare certi lavori, perché un minimo di psicologia d'impresa insegna che in questo modo non si motiva il team, ma lo si traumatizza.
Figurarsi per persone che scelgono liberamente, gratuitamente di fare certe cose!
Se non si trova chi lo fa, vuol dire che non si riesce a motivarli, se non li si motiva, due sono le cose, o si sbaglia il modo di fare o si sbagliano gli obiettivi sui quali si vogliono mobilitare.
Ma evidentemente tutto questo è inutile, perché la sostanza del discorso è che siamo noi che non capiamo, che abbiamo gli orizzonti limiatti, che non sappiamo comprendere, che non cia lasciamo andare, che non ci abbandoniamo nelle sicure mani della leadership, che sa esattamente dove condurci.
Al di là del pensiero di Pannella, mi preoccupa molto questo atteggiamento fideista, molto simile a quello che ritroviamo e critichiamo nel PCI-PDS o nelle falangi di giovani di Comunione e Liberazione o dei Focolarini.
Un movimento laico dovrebbe muoveresi su altri terreni e coagularsi attraverso altri schemi mentali.
Spero che questo schema sia solo di Laura, ma se così non fosse, non potrei che concludere che mala tempora ......
Riccardo Gandolfi
