Dichiarazione di Gianfranco Dell'Alba, Parlamentare europeo della Lista Pannella- Riformatori
Bruxelles, il 1 ottobre 1996
E cosķ la finanziaria che piaceva a Wall Street, come imprudentemente Prodi ha dichiarato tre giorni fa, é sonoramente fischiata da chi ha pił titoli per farlo e cioé in primo luogo dai partners europei ai quali é bastato poco per scoprire la "sola" propinataci come passaporto per l'Europa.
E' a ben vedere una strana idea d'Europa quella dei primi mesi del governo dell'Ulivo: in campagna elettorale si assicurava che il biglietto di ingresso nella moneta unica sarebbe stato comprato, correttamente, con il riassetto del nostro gravosissimo sistema sociale senza imporre nuove tasse; nel mese di agosto si é sostenuto autorevolmente che tutto sommato l'Europa poteva - e doveva aspettarci; oggi, dopo aver cercato di esperire con Aznar il tentativo politicamente comprensibile di paventare l'impossibilitą di lasciar fuori dall'Unione Monetaria Roma e Madrid, ci si é dovuti render conto che nessuno era pił disposto a seguire il nostro bluff.
Ció che é successo, dopo la nostra inutile presidenza di turno, infatti é che la Germania ha fatto passare la sua idea di Patto di Stabilitą per non permettere comunque, una volta in vigore la moneta unica, ai paesi che ne restano fuori di "fare i furbi" con svalutazioni competitive e non rispetto dei criteri di convergenza.
Un bel pasticcio dunque: in tutti gli altri paesi, a partire dalla Germania, le misure assunte per rientrare nei criteri di Maastricht incidono fortemente sulla struttura della spesa pubblica e da noi - con una situazione di gran lunga pił grave - ció non sembra necessario alla maggioranza di governo.
Come farą Prodi a far quadrare i conti: affidandosi ad uno studio di Nomisma?