Torino, 15 ottobre 1996
SUL CASO DELLA SIGNORA COLOMBARI LAUNO, DENUNCIATA PER "OFFESA ALL'ONORE E AL PRESTIGIO DEL CAPO DELLO STATO".
PRESENTATA AL MINISTRO DI GRAZIA E GIUSTIZIA UNA INTERROGAZIONE PARLAMENTARE DAL SENATORE DELLA LISTA PANNELLA PIERO MILIO.
"SCALFARO E' AL DI SOPRA DI OGNI CRITICA POLITICA?"
DICHIARAZIONE DI CARMELO PALMA, CONSIGLIERE COMUNALE DI TORINO:
"Abbiamo interrogato il Ministro per comprendere se ed in che termini sia disciplinabile il diritto di critica agli atti od alle dichiarazioni di un Presidente della Repubblica, anche quando questi concretamente sia avvezzo ad intervenire con atti e dichiarazioni nell'attualita' politica. Questo e' il nodo sollevato dalla vicenda in cui e' stata coinvolta la signora Colombari Launo, che, con il proprio telegramma, e con un linguaggio duro, ma senza turpiloquio - non dissimile a quello "normalmente" utilizzato nella polemica politica - aveva criticato una scelta del Presidente della Repubblica.
Il Movimento dei Club Pannella, negli scorsi mesi, aveva raccolto oltre 300.000 firme su di una petizione al Parlamento per la messa in stato di accusa di Scalfaro per attentato alla Costituzione: petizione di contenuto, se non simile, analogo a quello del telegramma della signora.
Ci pare, per stare ai fatti, che, in questo caso, sia perlomeno impropria ed esagerata l'applicazione dell'art. 278 del codice penale. Ci fa sempre, per cosi' dire, impressione, un "potere" che si difenda o venga difeso dalle critiche dei cittadini con lo strumento dei "reati di opinione".
Ma soprattutto non capiamo come si possa sottrarre alla critica politica un Presidente della Repubblica, che, in modo cosi' sistematico negli scorsi mesi, ha scelto di essere e fare il capo partito tanto da costringere non solo i suoi avversari, ma anche numerosi organi di informazione a parlare di un "partito del Quirinale".