Roma, 23 ottobre 1996

'Il Governo ha scelto di non cogliere l'occasione del Consiglio dei Ministri di ieri e della reiterazione del decreto cosiddetto 'salvarai' per regolarizzare la propria posizione nei confronti di Radio Radicale, ma soprattutto nei confronti del Consiglio di Stato con il quale si era formalmente impegnato a reperire i mezzi finanziari per assicurare il completamento della convenzione triennale per la trasmissione delle sedute parlamentari. In questo senso gli amministratori di Radio radicale avevano inviato una formale diffida al Presidente del Consiglio, al Ministro Maccanico, ai funzionari responsabili del Ministero delle Poste. Se il Governo nei prossimi giorni, a partire dalla fase di conversione del decreto, non provvederà ad emendarlo come richiesto dal Consiglio di Stato, saranno i funzionari, il Ministro ed il Presidente del Consiglio a doverne rispondere sul piano penale, civile, amministrativo e contabile. Radio Radicale-Radio Parlamento non ha nulla da temere ma solo da difendere il proprio pieno d

iritto.