COMUNICATO STAMPA
CAMPAGNA LEGALIZZAZIONE DELLA MARIJUANA.
DOMANI SABATO 2 NOVEMBRE ALL ORE 15, INIZIATIVA DI DISOBBEDIENZA CIVILE A FIRENZE, AREZZO E PISA: SE A VENEZIA I CARABINIERI SEQUESTRANO MAGLIETTE E ALTRO MATERIALE CON SIMBOLI E SCRITTE DI ALCUNE DROGHE. DOMANI, COME GIA' DA ALCUNI MESI, SUI TAVOLINI ANTIPROIBIZIONISTI DEI RADICALI CI SARA' MATERIALE DI PROPAGANDA, CON SIMBOLI E SCRITTE SULLE DROGHE, PER LA LEGALIZZAZIONE.
Firenze, 1 Novembre 1996. Nei giorni scorsi i Carabinieri di Venezia hanno sequestrato alcune magliette e altro materiale che, per le scritte e i simboli che riproducevano, a loro avviso rappresentavano un'istigazione a consumare le droghe, quindi un reato previsto dalla legge.
Queste magliette e questo materiale lo conosciamo bene, perche' e' sempre presente sui nostri tavolini negli ultimi mesi, dove raccogliamo le firme su una petizione di solidarieta' alle iniziative antiproibizioniste di Marco Pannella e perche' il Parlamento discuta la proposta di legge d'iniziativa popolare per la legalizzazione delle droghe leggere. Sono magliette, ciondolini, adesivi, libri e opuscoli in ui si chiede la legalizzazione.
Domani 2 novembre a Firenze, alle ore 15, in via Calzaioli, saremo coi nostri tavolini, dove, oltre a raccogliere le firme per la petizione, esporremo il nostro materiale di propaganda e di autofinanziamento, incriminabile perche' chiede di modificare una legge. Quasi tutto il materiale sulla legalizzazione delle droghe, riporta la scritta "legalize it" (legalizzala) e l'immagine della foglia di marijuana.
Lo stesso avverra', sempre alle 15, ad Arezzo, in corso Italia angolo via Cavour, e a Pisa in corso Italia.
Vincenzo Donvito, coordinatore regionale del Club Pannella-Riformatori, presentando l'iniziativa ha commentato: "Da nonviolenti e libertari, saremo a disposizione dell'autorita' -che avvvisiamo preventivamente con questo comunicato- perche', se lo ritengono opportuno, facciano il loro dovere. Da parte nostra, come democratici e credenti nel Diritto, continueremo la nostra campagna per la modifica di una legge che riteniamo inadeguata, utilizzando materiale di propaganda che "inneggia" alla legalizzazione. Ci preme sottolineare che, con quanto successo a Venezia, si mette in discussione la stessa possibilita' di mobilitarsi per cambiare una legge: di mobilitarsi per chiedere legalita'".