In California (e speriamo anche in Arizona), grazie ad un referendum, da oggi è possibile l'uso terapeutico dei derivati della cannabis. La maggioranza dei cittadini, con ragionevolezza e buon senso, ha scelto di coniugare scienza e politica, contro l'ottusità e il moralismo.
Dopo questa vittoria dell'intelligenza, seppure molto importante, resta però il problema del proibizionismo che ogni giorno, in ogni parte del mondo, spreca i soldi dei contribuenti e scarica sulla società i disastri di una politica fallimentare che riesce solo ad incrementare il potere delle narco-mafie, il numero dei morti per droga, la delinquenza piccola e grande, il tracollo del sistema giudiziario e carcerario, l'inquinamento della finanza e della politica.
In Italia, alla Corte Costituzionale è demandata la responsabilità di consentire ai cittadini italiani di esprimersi, la prossima primavera, sul referendum per la legalizzazione delle droghe leggere promosso dal Movimento dei Club Pannella-Riformatori. Se la Consulta dirà "no", negando il confronto politico, si assumerà la responsabilità di premiare la politica proibizionista per i suoi fallimenti, dimostrando di essere, nei fatti, la vera "cupola" del potere.