e' incredibile come questa storia (paragonata a quella di Zorro/Beha forse perche' cominciano entrambe con la Zeta, e proprio perche' la Zeta e' di raro uso nel nostro lessico quotidiano) (non vi incazzate e' solo una battuta, e si sa, qui in Tuscia, non ci risparmiamo alcuna occasione ...) ........ questa storia, dicevo, abbia fatto emergere dal silenzio tanta gente.Ma questo l'ho gia' detto e gli ho gia' dato il benvenuto.
Ma quello che e' piu' incredibile che, ad accendere il Led (che immagino stia per L'Encefalogramma Democratico) siano emersi diversi compagni che sembravano emigrati a fare la campagna elettorale di Bill Clinton: compagni che stavano tranquilli perche' altri per loro parlavano in largo dei Lombardi, altri per loro digiunavano per il rispetto degli accordi con il Polo, altri per loro promuovevano e raccoglievano firme per petizioni, altri per loro si davano da fare per difendere i 20 referendum (le cui firme, sicuramente, avevano anche loro contribuito massicciamente a raccogliere....),altri per loro ..... potrei continuare, ma e' chiaro cio' che intendo dire.
C'e' voluto il meccanismo della solidarieta' verso qualcuno presupposto accusato a torto, perche' attivassero il loro LED-L'Encefalogramma Democratico. La politica, la liberta', la nonviolenza, i partigiani (per dirla alla Pannella) non avevano dato alcun effetto su di loro.
La solidarieta', invece si'.
Incredibile.
Mi ricorda quei compagni -mai in estinzione- che devono sempre sposare le cause di coloro che sembrano apparire ultimi e vesseggiati in alcuni momenti, perche' non la pensano come la maggioranza. E questi compagni non sono d'accordo con loro, ma si danno da fare come dannati per cercare di sposare la loro causa (per i piu' vecchi: ricordate Gianluigi Melega?). Atteggiamento che e' comprensibile ("mi daro' da fare fino allo stremo della mia vita, perche' tu possa sempre esprimere la tua idea ...."), ma che e' sintomatico.
Ed e' questo che intendo evidenziare: la sintomaticita' di questo comportamento. Noi si stava a crepare di fame, e loro niente. Noi si stava a sgolarci al freddo delle notti in largo dei Lomabrdi, e loro niente. Noi si stava coi dolori di schiena alla 15 ora di tavolo non so dove, e loro niente. RR decide quel che sappiamo ...... apriti cielo: eccoli che vengono fuori, con le loro candeline democratiche in mano (con cui forse avevano illuminato il buio e alimentato le discussioni nelle nicchie in cui si erano rifugiati).
Ora, e' chiaro -spero- che non sto dando di stronzi a questi compagni.
Ma tutta la storiella osservatoria, mi/ci serve per capire come sia difficile fare politica, anche e soprattuto in un presunto ambiente libertario. I meccanismi tradizionali, del comportamento piu' banale e ripetitivo che ci viene quotidianamente proposto dalle ideologie di regime -nel privato come nel pubblico, sono li', implacabili, che saltano addosso anche al piu' "scafato" raccoglitore di consensi referendari e riformatori.
E' veramente difficile. La comunicazione e' pressocche' vicino allo zero. Io considero la politica non come momento "impegnato" del tempo libero, ma scelta di vita (non di lavoro), e sopravvivo di conseguenza. Il mondo, anche quello accanto a me, invece, e' fatto di LED.
Beh, come si deve convivere con quello che ci hanno insegnato chiamarsi male, cerchero' di convivere anche con questi LED. Ma, per favore, cosi' come fanno i led dei modem, ogni tanto lampeggiate in modo articolato, cosi' significherete che vi siete collegati.