Roma, 14 novembre 1996
Al Presidente della Rai-Tv
Dott. Enzo Siciliano
Al Direttore Generale della Rai-Tv
Dott. Franco Iseppi
Al Presidente di Mediaset
Dott. Fedele Confalonieri
Al Presidente di TMC
Dott. Vittorio Cecchi Gori
Ai Direttori di:
TG 1 Dott. Marcello Sorgi
TG 2 Dott. Clemente Mimun
TG 3 Dott.sa Lucia Annunziata
TG 4 Dott. Emilio Fede
TG 5 Dott. Enrico Mentana
Studio Aperto Dott. Paolo Liguori
TG News-TMC Dott. Pier Michele Girola
GR Rai Dott. Paolo Ruffini
Radio Radicale Dott. Massimo Bordin
Signori Presidenti e Direttori,
Sabato prossimo, 16 Novembre, la "maratona oratoria" sarà giunta al 42· giorno e alle ore 7.28 scatterà la millesima ora di comizio non-stop in difesa dei referendum. Da 42 giorni dunque, giorno e notte, 24 ore su 24, militanti e dirigenti del Movimento ma anche parlamentari ed ex parlamentari appartenenti ad altre forze politiche, si alternano dal piccolo palco di Largo dei Lombardi (via del Corso a Roma) reiterando, argomentandolo, l'interrogativo che è anche lo slogan dell'iniziativa nonviolenta "MA PERCHE'?": ma perche' in Italia non si riescono a trovare almeno 500 persone disposte a finanziare con almeno 20 milioni la campagna liberale, liberista e antipartitocratica come quella rappresentata dai 20 referendum?
Fra i miliardari, gli agiati, i ricchi, gli imprenditori, i professionisti di questo nostro paese, insomma da quella che potrebbe essere definita l'"alta borghesia", a fronte dei 10 miliardi che sono sempre più necessari per sostenere i referendum politicamente e giuridicamente, sono giunte solo alcune centinaia di milioni, mentre al nostro interno, fra i militanti e gli iscritti del Movimento abbiamo raccolto 1 miliardo e 200 milioni.
Quello che constatiamo è che oggi ancora più di ieri siamo costretti alla clandestinità. E ciò accade mentre poniamo con serietà il problema dell'autofinanziamento della politica e lo facciamo per difendere i 12 milioni di firme che il 6 gennaio di quest'anno abbiamo consegnato alla Corte di Cassazione sulle 20 richieste referendarie.
Già lo scorso anno 486 parlamentari della Repubblica di tutte le forze politiche, rivolsero un appello al Presidente della Repubblica denunciando l'"attentato ai diritti civili e politici dei cittadini" operato dai mezzi di informazione che censuravano sistematicamente qualsiasi notizia relativa ai referendum e alle modalità di sottoscrizione. Furono necessari scioperi della sete, lunghissimi scioperi della fame, manifestazioni clamorose come quella del nudi al Teatro Flaiano per strappare quegli spazi di verità che fecero accorrere gli elettori italiani ad apporre le loro firme.
L'"attentato" prosegue ed è in atto ancora di più oggi che i temi referendari si dimostrano centrali riguardando problemi che tutti i partiti dichiarano di voler affrontare: dalla riforma elettorale (abolizione della quota proporzionale per rendere irreversibile il sistema maggioritario) alle riforme in campo economico (quesiti su golden share, privatizzazione Enel, sanità, ritenuta d'acconto, smilitarizzazione della Guardia di Finanza) fino ad arrivare ai quesiti sulla giustizia proposti con ben quattro referendum.
La "maratona oratoria" è certamente senza precedenti nella politica italiana. Ma perché solo il 1· canale della TV pubblica Francese (TF1) ha ritenuto di dover trasmettere un servizio giornalistico degno di questo nome? Ma perché, pressoché unanimemente la stampa e le televisioni pubbliche e private tacciono? Ma perché i referendum, i Riformatori, i pannelliani, i radicali, devono continuare ad essere clandestini?
Sabato 16, dalle 12 alle 20, in Largo dei Lombardi, prenderanno la parola esponenti del mondo politico che sostengono il progetto referendario: fra questi, Martino, Taradash e Pannella: sarà per noi momento di rilancio della maratona oratoria. Il Movimento dei Club Pannella-Riformatori proseguirà l'azione nonviolenta in difesa dei referendum. Cesserà l'ostracismo dei mezzi di informazione nei nostri confronti?
Cordiali saluti,
Rita Bernardini
(Segretaria Nazionale del Movimento
dei Club Pannella-Riformatori)