L' APPELLO che qui di seguito pubblichiamo, firmato dal senatore verde Luigi Manconi e dal senatore di Forza
Italia Marcello Pera, esce oggi in contemporanea su due quotidiani: il "manifesto" e il "Foglio".
Non si tratta, naturalmente, di una coincidenza ma di una scelta, a dimostrazione dell'opportunitß e della necessitß di
una politica liberale sulle droghe leggere che pu trovare il consenso di ambiti molto distanti tra loro superando
pregiudizi culturali e schieramenti precostituiti. Se l'appello si limita a prendere in considerazione la legalizzazione
delle droghe leggere, pone tuttavia le basi per una riflessione sulla necessitß di una complessiva strategia
antiproibizionista che intervenga a limitare i danni, anche sociali, prodotti dall'attuale regime basato sui divieti e le
sanzioni.
Il medesimo tema della legalizzazione delle droghe leggere all'ordine del giorno della manifestazione nazionale che si
terrß a Torino sabato prossimo affiancato, per , dalla richiesta urgente al governo perch si faccia promotore di una
pi· incisiva politica di riduzione del danno.
L'abitudine di fumare hashish o marijuana un comportamento assai diffuso nella vita dei cittadini italiani. Secondo stime
attendibili, milioni di persone hanno fumato hashish o marijuana in questo paese. Il numero dei fumatori di derivati della canapa
indiana supera quello di coloro che assistono alle partite di calcio, visitano gallerie d'arte, comprano un libro nel corso di dodici
mesi. I consumatori di cannabis svolgono ogni genere di mestiere e di professione, appartengono a tutte le fasce d'etß, a tutti i
ceti sociali, a ogni segmento della collettivitß, e non rispecchiano alcuno stereotipo tradizionale.
In effetti, l'unica cosa che tutte queste persone hanno in comune il fatto di infrangere la legge. Per il solo fatto di consumare -
occasionalmente o regolarmente - una sostanza di cui non stata provata in alcun modo la capacitß di causare danni rilevanti,
questi individui vengono considerati criminali. L'unico caso in cui chi fuma hashish o marijuana meriterebbe di essere
sottoposto alle norme del diritto penale quando l'assunzione di queste sostanze da parte dell'individuo in questione risultasse
dannosa per gli altri. Ma cosø non .
D'altra parte, l'opinione secondo cui il consumo di cannabis porta inevitabilmente alla dipendenza dalle droghe pesanti
risultata infondata, e solennemente negata dalla sentenza della Corte costituzionale dell'11 luglio 1991, laddove afferma: "Il
passaggio dalle droghe leggere alle droghe pesanti non presenta, secondo opinioni largamente prevalenti, connotati di alta
probabilitß".
L'unico collegamento nasce dall'ostinazione della legge a classificare i derivati della canapa indiana insieme agli altri
stupefacenti, inducendo cosø alcuni di coloro che traggono piacere dal fumo dei derivati della canapa indiana a ritenere,
erroneamente, che anche le altre droghe siano ugualmente innocue. Da qui, oltre tutto, la contiguitß, se non la sovrapposizione,
tra i due mercati. Oltre a essere una legge priva di giustificazione e di credibilitß, la norma che penalizza l'assunzione di hashish
e marijuana anche una violazione della libertß individuale. E', in sostanza, una legge che si dimostrata immorale in linea
teorica e inattuale nella pratica.
All'opposto, una legge che legalizzasse l'uso dei derivati della canapa indiana comporterebbe la creazione di un efficace
contesto giuridico di controlli e di autorizzazioni, di imposte e di vincoli. Tale legge garantirebbe una corretta informazione e
prevederebbe la regolamentazione dell'uso di hashish e marijuana alle condizioni giß attuate per molte altre sostanze e prodotti.
Dunque, la legalizzazione delle cosiddette "droghe leggere" restituirebbe a queste ultime la loro condizione di "non droghe" e
permetterebbe di concentrare le energie e le risorse - oggi dissipate in una "guerra" insensata - verso scopi pi· razionali: come
le strategie per la prevenzione e la cura delle tossicodipendenze.
Alla luce delle prove inconfutabili di quanto l'attuale legislazione sia iniqua - e del fatto che essa non consente di contrastare in
modo efficace la diffusione delle droghe pesanti e il potere delle multinazionali del narcotraffico - facciamo appello al governo
affinch assuma iniziative, elaborate a livello europeo, per abolire i divieti imposti sui derivati della canapa indiana, e facciamo
appello ai cittadini perch discutano la questione senza pregiudizi e perch sostengano le iniziative parlamentari e il referendum
popolare promosso dai Riformatori in materia di legalizzazione di hashish e marijuana.
Luigi Manconi, Marcello Pera