Il Comitato promotore dei referendum esprime rammarico di non aver potuto esporre la propria opinione nell'ambito dell'inchiesta del Sole 24 ore dedicata alla Guardia di finanza pubblicata mercoledì 13 novembre, e si augura che ciò non debba ripetersi in prossime occasioni.
Ci preme in primo luogo sottolineare come sia assolutamente lontana dalle intenzioni dei promotori "la volontà di portare il Corpo allo sbando, o addirittura di cancellarlo", attribuita, invece ai sostenitori della smilitarizzazione della Guardia di finanza da parte del Generale Pasini.
I promotori sono convinti che un moderno corpo di polizia tributaria non abbisogni in nessun modo di un'organizzazione di tipo militare, così come avviene in tutti i paesi occidentali.
Il vero problema della Guardia di finanza è quello di una seria organizzazione, di un recupero di efficienza, di un rafforzamento delle iniziative di specializzazione e di perseguimento degli illeciti fiscali.
L'organizzazione militare e "il fascino della divisa" sono, invece, elementi che rischiano di non essere in grado di garantire serietà professionale e soprattutto la trasparenza nello svolgimento delle attività istituzionali del corpo.
Paolo Vigevano
per il Comitato promotore del referendum sulla
smilitarizzazione della Guardia di Finanza