Art. Corriere della Sera Domenica, 17 Novembre 1996LA PROVOCAZIONE DI PANNELLA
»Andrò alle Maldive a distribuire hashish
ROMA - »Se non si risolve il caso dei due cittadini italiani condannati all'ergastolo, sarò costretto a prendere, ed è
inusuale per me, qualche giorno di vacanza: andrò alle Maldive a distribuire piccole quantità di droghe leggere .
Ancora una volta una provocazione. Ancora un Pannella deciso ad impegnarsi in prima persona »contro l'assurdità di
una condanna all'ergastolo per il possesso di mezzo grammo di hashish .
Pannella non ci sta. Non accetta, come già hanno fatto nei mesi scorsi altri, che le storie di Davide Grasso, 29 anni, di
Torino, e Stefano Ghio, 39 anni, di Cuneo, si ripetano senza soluzione. Entrambi stanno scontando il carcere a vita
alle Maldive perché accusati di aver avuto nel pacchetto di sigarette il primo meno di un grammo di hashish, l'altro
quattro semi di cannabis.
In una conferenza stampa a Montecitorio, Pannella ha ribadito come »l'incredibile disciplina a cui il mero consumo di sostanze illegali è sottoposto in alcune aree del mondo continui sempre più a rappresentare »l'alibi ed il pretesto per
la sospensione e l'abolizione dei diritti civili, e per l'imposizione di regimi di polizia .
Pannella, che ha ricordato che »a Singapore c'è addirittura la pena di morte, per cui bisogna fare qualcosa, bisogna
attivarsi , ha anche detto di augurarsi che il precedente della legalizzazione delle droghe leggere in California abbia
acceso la miccia in altri Stati.
Dopo aver accennato al prossimo congresso degli antiproibizionisti del CORA a Bruxelles e all'imminenza del primo procedimento penale nei suoi confronti, il 6 dicembre, per aver distribuito hashish in piazza Navona, Pannella ha
presentato ai giornalisti Ignazio Marcozzi Rozzi, un medico che durante la »maratona oratoria per i referendum si è
autodenunciato dopo un gesto di disobbedienza civile.
Marcozzi Rozzi ha prescritto morfina ad un paziente tossicodipendente, malato di Aids, che non può assumere
metadone.
»Vi esorto quali autorità preposte - ha scritto nell'autodenuncia inviata al procuratore capo del Tribunale di Roma, al ministro della Sanità e al presidente dell'Ordine dei medici - a prendere tutte le iniziative di legge, senza omissione alcuna nei miei confronti .
»Cosa prevede la legge, dottore? , gli è stato chiesto. »Sicuramente il reato di spaccio - ha spiegato il medico - dopo aver valutato il quantitativo di stupefacenti prescritto quotidianamente .