Liberalsocialismo io lo intenderei come il tentativo di riformare le istituzioni e la societa' in modo tale da permettere ai ceti sociali "oppressi" (che non sono solo i poveri, ma anche i perseguitati dallo sttatalismo, e dunque in parte ognuno di noi) di poter godere appieno delle proprio libertà' (anche economiche) e diritti, contro le vessazioni di un ceto dominante (burocratico, piuttosto che borghese o capitalista).
Un po' come dire: "liberta' alla portata di tutti contro i privilegi di pochi".
Cio' non toglie che oggi come oggi il termine "liberalsocialismo" sia scarsamente in grado di comunicare alcunche', e che la dimensione liberista sia piu' centrale per gli obiettivi concreti di riforma che ci poniamo. Sarei prudente pero' nel disfarsi di alcune terminologie e chiedo in merito lumi al Bandinelli.