DICHIARAZIONE DI MARCO PANNELLA PRESIDENTE DEL MOVIMENTO DEI CLUB PANNELLA - RIFORMATORI - CHE SARA' PUBBLICATO DALL'"OPINIONE" DI ARTURO DIACONALE (CON PREGHIERA DI CITARNE LA FONTE)
"Bene D'Alema, Martelli, Garosci, Manconi. E benissimo - di fronte a loro - noi dell'alternativa e della lotta partigiana e liberale antiregime e anti-sistema partitocratico".
Bene. Bene D'Alema sull'antiproibizionismo, opzione di civilta' giuridica e liberale, sulla linea che ha gia' controllato e battuto flagelli sociali come l'aborto clandestino di massa e la giungla dell'indissolubilita' giuridica del matrimonio.
Bene il ridestarsi e riproporsi delle forze laiche, socialiste, liberali storicamente interne al regime partitocratico: atto dovuto e non solo legittimo di fronte ai "corleonesi" della partitocrazia, vincenti e imperanti, quali post (e neo) comunisti, post-democristiani, post-missini.
Bene, ancora, il leale e netto riconoscersi quale partito, e partito di connotato assolutamente italiano, tradizionale, di potere e di sottopotere, del movimento verde, di potere e di sottopotere, del movimento verde.
Benissimo - se me lo si consente - il nostro movimento politico, di opinione, di lotta e di massa: il solo radicato nel paese in modo libertario, il solo che operi concretamente per il formarsi di una radicale alternativa di regime e di sistema, il solo che abbia di gia' definito (ripeto: definito) un progetto di nuovo blocco sociale e di governo radicalmente, nell'oggi, liberista e libertario, oltre che liberale e riformatore, suffragato da 12 milioni di sottoscrizioni di elettori.
Il solo che abbia saputo dotare il paese di strumenti e di metodi di lotta, di organizzazione, alternativi, collaudati, da esercito partigiano di liberazione nonviolenta, liberale, assieme a "Radio Radicale", "Agora'", "Co.R.A.", "Nessuno Tocchi Caino", "Non c'e' pace senza giustizia", l'associazione di impegno esperantista, e essendo anche sul fronte italiano delle lotte transnazionali del grande e vivo Partito Radicale, o di quello "europeo" con l'azione di Emma Bonino e dei parlamentari riformatori al P.E., Dupuis e Dell'Alba.
Il solo, infine, che stia lottando, giorno e notte, con il sol leone o all'addiaccio, dando corpo e voci, e mano alle proprie idee, per conferire al popolo sovrano (di cui parla la costituzione) la possibilita' entro pochi mesi di decretare con venti votazioni referendarie cui siano chiamati 45 milioni di elettori la prima grande riforma di regime e di sistema da mezzo secolo a questa parte, la prima rivoluzione liberale e europea dal risorgimento ad oggi.
Gli altri potranno-dovranno sopravvivere.
Noi dobbiamo strappare ogni ora una vita gia' miracolosamente lunga di decenni.
Che ci sorrida prima o poi la buona sorte e che almeno alcune migliaia di donne e di uomini, altrimenti rassegnati e vinti, accorrano a darci forza e coraggio necessari, l'obolo del loro tempo o almeno quello del loro danaro.
A queste due condizioni, il paese conoscera' un altro futuro che non sia il passato: quello illiberale e antidemocratico del monopartitismo perfetto e imperfetto che da 80 anni rovina l'Italia.