Roma, 25 novembre 1996
'Fa bene Prodi a non essere preoccupato. La montagna ha partorito un topolino. La sua impunita' continua ad essere garantita sia che si tratti di una pagina importante del libro degli eventi con cui il regime assassino' Aldo Moro, sia che si tratti della vicenda dei fondi neri dell'IRI per migliaia di miliardi per la quale non ci risulta che siano state sin qui non solo arrestati ma anche semplicemente indagati i magistrati, i politici, i boiardi di Stato, i faccendieri, gli editori e i direttori dei giornali coinvolti in quella gigantesca strutturale organizzazione criminale. D'altra parte il signor Presidente della Repubblica, preveggente, era sceso mesi fa di gia' in campo, con un ennesimo attentato e tradimento della Costituzione, chiedendo l'abolizione o la riduzione a niente di quell'abuso d'ufficio che oggi incombe come imputazione minimalista dal Presidente del Consiglio via via fino ai 6000 sindaci dell'Ulivo. E tutti comprendono che se si fosse trattato di Silvio Berlusconi e di altri magistrati il
concorso in abuso d'ufficio sarebbe stato accompagnato da una lunga litania di altri reati.
Ma, civilmente, politicamente e culturalmente, io che ho partecipato a quasi tutto il Congresso dell'Unione delle Camere Penali, dinanzi alla scoperta, impudica proposta del suo Presidente Gaetano Pecorella di amnistiare i politici ladri di regime e i partiti, non ho che da rispondere, convinto e sdegnato: 'vergogna'!.'