DROGHE LEGGERE: MOVIMENTO DEI CLUB PANNELLA-RIFORMATORI
Domani, 26 novembre (ore 10 stanza 444, 5· piano Tribunale di Roma) Marco Pannella, Benedetto Della Vedova, Rita Bernardini, Vittorio Pezzuto, Paolo Vigevano e Mimmo Pinto sono convocati in udienza preliminare per l'azione diretta nonviolenta di Porta Portese dell'agosto dello scorso anno rivolto ad assicurare il rispetto della legge o interpretazioni piu' consone ad essa dinanzi alle retate di massa dei meri consumatori o 'creditori' di non-droghe, di derivati della canapa indiana.
I 6 sono esponenti politici, e lo scorso anno alcuni anche parlamentari del Movimento dei diritti civili, del Movimento dei 20 referendum, del Movimento dei Club Pannella-Riformatori.
Inizierà invece il 6 dicembre il processo contro Marco Pannella per i fatti del 29 dicembre 1995 (distribuzione di droghe leggere in Piazza Navona) nel quale ove fossero ritenuti fondati i capi di imputazione e l'obbligatorietà dell'azione penale richiede - rischia oltre 14 anni di carcere.
La Corte Costituzionale a due riprese ha emesso, in ordine a quest'ultimo processo, ordinanze reazionare e piuttosto squallide.
Di tutto questo nulla è stato scritto o detto. Non notizie e non dibattiti dalla Rai, dalla Mediaset, dalla stampa italiana se si eccettua il solo Giornale e L'Opinione. Viribus uniti dunque non piu' come negli anni '60 ma come negli anni '30 per celare la verità della vita sociale e politica.
Ma avendo il leader del PDS e della invocata grande maggioranza 'per le regole e le riforme' di Polo e Ulivo, Massimo D'Alema velocemente ha emesso una felice proposizione al Congresso dei futuri GUF ultra democratici (meno di 20 anni fa il leader della FGCI pubblicamente chiese manicomio o carcere contro Marco Pannella per le sue proposte antiproibizioniste), il dibattito finalmente si è acceso.
Intanto il CORA ( Coordinamento Radicale Antiproibizionista) che rappresenta 3 decenni di lotte fatte di nonviolenza, di processi e di carcere, tiene il suo Congresso a Bruxelles divenendo organizzazione europea della lotta laica, liberale, antiproibizionista, aggiungendo al Partito Radicale Transnazionale e Transpartito ed alla sua Lega Internazionale Antiproibizionista (LIA) un altro strumento di lotta ideale e politica.
Eredi delle posizioni intolleranti, faziose. Soprattutto perdenti e suicide agli occhi non solamente delle nuove generazioni, eredi dunque delle 'lotte' reazionarie di Almirante e di Fanfani, il Polo emette o silenzio o isterica, esagitata polemica contro la legalizzazione della droga come ieri dell'aborto clandestino di massa, clericale e dell'indissolubilità giuridica del matrimonio che pretendeva di fondare l'amore e la famiglia sui carabinieri e la polizia. Tg 3 di ieri ha interpellato esclusivamente gli 'antiproibizionisti' finora fiori all'occhiello - e non certo combattenti - di uno schieramento ben emblemizzato dalle organizzazioni gemelle di Arci-caccia e Arci-gay.
Annunziata distribuisce compiti di militanza avanguardistica che, ad onor del vero, Curzi e i suoi eredi si rifiutavano di praticare agendo come bande autonome dell'esercito conservatore di regime e di sistema catto-comunista, burocratico e conservatore di massa.
Constatiamo che il Signor Garante, il Signor Presidente, il Signor Direttore Generale, i Signori Consiglieri, le Signore Consigliere della Rai, il Signor Presidente della Commissione di Vigilanza, i Signori moralisti della Corte del potere, da Serra a Maltese, assentono, consentono, partecipano.