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Conferenza Movimento club Pannella
Partito Radicale Rinascimento - 25 novembre 1996
Roma, 25 novembre 1996

ALLA URGENTISSIMA ATTENZIONE DEL DIRETTORE DA PARTE DI MARCO PANNELLA

Caro Direttore,

sottopongo alla tua attenzione l'intervento che segue, che ritengo

avere carattere di molta urgenza.

Distinti saluti,

'Il rinvio a giudizio per abuso d'ufficio del Presidente del Consiglio Romano Prodi e la proposta di amnistia, ai politici ladri, del Presidente dell'Unione delle Camere Penali italiane costituiscono due episodi convergenti e sintomatici della straordinaria potenza della culture di regime e di sistema partitocratici, terzo tempo ed apogeo di 50 anni di ademocrazia e di illiberalismo in Italia.

Il blocco sociale e culturale dominante in Italia in questi decenni è riuscito a rioccupare anche Palazzo Chigi e il Parlamento grazie al linciaggio della giustizia e degli avversari, in uno scontro interno che ha fatto di questi ultimi la mafia perdente e perseguitata della società italiana.

Se non si fossero costretti alle dimissioni sette ministri del Governo Amato, se il Presidente della Repubblica e lo stesso Presidente del Consiglio non avessero accettato di dare al linciaggio antigiuridico e mafioso di ministri 'colpiti' da meri avvisi di garanzia e, se non si fosse liquidato nello stesso modo quel Parlamento della Repubblica, la storia d'Italia sarebbe stata ben diversa, di rinascita civile ed economica e di ricambio radicale della classe dirigente, di Riforme altrettanto importanti.

Ora si conferma bene il perchè alcuni mesi fa all'improvviso, continuando a tradire la Costituzione, il Presidente della Repubblica chiese l'abolizione del reato di abuso d'ufficio e ora si capisce anche molto bene l'ostilità ed il vero e proprio sabotaggio che il leader dell'Ulivo ha effettuato ed effettua contro i referendum sulla giustizia e tutti gli altri.

Non siamo oltretutto certi che se si fosse trattato di Silvio Berlusconi al posto di Romano Prodi ci si sarebbe limitati ed accontentati di un 'banale' concorso in abuso di ufficio. D'altra parte la magistratura italiana non ha che da vergognarsi per l'esito dato ai processi per le migliaia di miliardi di fondi neri dell'IRI, che coinvolgevano in modo indubbio grandi esponenti sia dell'attuale maggioranza sia dell'attuale opposizione. Così come nel corso dei decenni la stessa magistratura è stata complice di gestioni letteralmente terrorizzanti dell'AGIP, dell'ENI, della Montedison precedente a Gardini e anche a Schimberni e nei confronti di tutte le altre tentacolari imprese pubbliche e parapubbliche, dalle banche ai sindacati del parastato.

I magistrati di La Spezia non possono che essere in grave pericolo: stanno toccando gli accessi ai grandi santuari della criminalità politica ed economica che ha dominato e domina il blocco sociale statalista, catto-comunista e della piovra di Torino, che opprime, snatura e corrompe il 'privato' italiano da ottant'anni ad oggi.

La sconfitta di Alfonso Pecoraro Scanio (che pure polemicamente ma anche amichevolmente ho a lungo caricaturizzato come 'Mister manette'), la liquidazione di Carlo Ripa di Meana, persona imprevedibile e libera di commettere i propri errori (non si è accorto di avere dato un contributo determinante per trasformare in un Partito tradizionale, partitocratico, strutturalmente di regime del movimento Verde) a favore di un 'garantista' fiore all'occhiello del blocco sociale e dello schieramento antiliberale, costituiscono un ulteriore passo verso la normalizzazione e la ministerializzazione di quasi tutto nel nostro paese. Dove il 'quasi' torniamo ad essere solamente noi e nella concretezza del momento i nostri referendum liberali, liberisti, libertari che, molto probabilmente, rischiano di nuovo di essere sottratti, contro Costituzione e secondo la parte peggiore della giurisprudenza, da otto uomini, cani da guardia del sistema.

Mentre scrivo mi chiedo dove mai potrò sperare di veder pubblicato questo intervento quando Confalonieri e 'tutti gli uomini del Re', Mediaset, si comportano nei confronti dell'onestà dell'informazione peggio della Telekabul e della Rai-Tv dei tempi passati, a livello della vile, proterva, meschina gestione del TG3, della Rete 3, della Rete 2 e 1 della Rai-Tv di oggi.

Dove i lettori potranno leggere queste righe, resiste ancora quel minimo di spirito di tolleranza e di deontologia giornalistica che, oggi, in Italia mancano ben peggio che nei periodi di peggiore passato nel paese'.

Marco Pannella

 
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