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Conferenza Movimento club Pannella
Colombo Emilio - 29 novembre 1996
Nota di Lucio Berté (2)

Invito al voto a favore dell'Ordine del Giorno di indirizzo al Parlamento per l'esame delle proposte di legge, già depositate, di revisione del D.P.R. 309/90, a prima firma del Consigliere Franco Fiorentini.

Commento alla Mozione presentata al Consiglio Comunale di Milano dal Consigliere Andrea Penati il 18.9.96, con allegata "Risoluzione" adottata a San Patrignano dalla "Conferenza delle Città contro la legalizzazione della droga".

Milano, 29 novembre 1996

La Mozione del Cons. Penati propone al Consiglio Comunale di Milano l'approvazione di una Risoluzione predisposta nella "Conferenza per le Città contro la legalizzazione delle Droghe", da alcuni rappresentanti di città aderenti al così detto Cartello di Stoccolma, che ha come referente italiano la Comunità di San Patrignano.

Il testo della Mozione riprende i contenuti della Risoluzione, giudica completamente errato l'Ordine del Giorno approvato dal Consiglio Comunale di Torino ed esprime disapprovazione e condanna per esso.

L'OdG del Consiglio Comunale di Torino, analogo a quello preannunciato al Consiglio Comunale di Milano, si rifà ad esperienze internazionali condivise dalle numerose città che hanno sottoscritto la "Risoluzione di Francoforte per la riduzione del danno".

Il giudizio espresso nella proposta di mozione Penati appare quanto meno sommario e azzardato: non confuta il fallimento delle attuali politiche sulle droghe, però non individua nel D.P.R. 309/90 (T.U. delle Leggi sulla droga) il primo nodo da affrontare, e nel Parlamento il soggetto da sollecitare.

Invece, paradossalmente, l'unica preoccupazione che dimostra è quella di bloccare le ipotesi di sperimentazione legale, soprattutto di tipo sanitario, che altrove hanno contribuito a migliorare le situazione che tutti denunciamo come non più sopportabili.

Non si può pretendere che le Città aderenti al "Cartello di Stoccolma" siano le sole "contro la droga" lasciando intendere che le Città aderenti alla "Risoluzione di Francoforte per la riduzione del danno" siano favorevoli alla droga.

La mozione Penati non vuole riconoscere che l'OdG approvato a Torino ha ritenuto di individuare in ipotesi misure più efficaci su problemi reali e concreti che riguardano la totalità della cittadinanza. Sono ipotesi, ma con tanto di riferimento a precise esperienze internazionali scientificamente testate, che è assolutamente falso dichiarare come fallite.

Laddove è stato sperimentato non l'antiproibizionismo (che non può essere praticato nella sua pienezza senza prima modificare le Convenzioni ONU), ma un qualche sistema di regolamentazione legale delle droghe, limitata e sperimentale, i risultati sono stati davvero incoraggianti. Negarlo è un attentato alla verità, oltre che alla salute e all'ordine pubblico.

In Olanda, dove il consumo di droghe leggere è tollerato in particolari locali pubblici, i giovani consumatori di cannabis sono scesi in percentuale, mentre la somministrazione corretta del metadone (a lungo termine) ha diminuito drasticamente la microcriminalità e ha protetto i tossicodipendenti, e quindi la società, dalla diffusione del virus HIV, al punto che i sieropositivi sono circa il 7 % dei t.d., mentre in Italia sono circa il 70 %.

La sperimentazione di somministrazione medica di stupefacenti nella regione di Liverpool ha prodotto risultati analoghi ed ha avuto tra i principali sostenitori e collaboratori le stesse forze di polizia.

In Svizzera, dopo un anno e mezzo di sperimentazione di distribuzione di eroina sotto controllo medico ad un gruppo selezionato di tossicodipendenti di lungo periodo, i quantitativi di sostanza assunta sono diminuiti, la vita cittadina è migliorata, il consenso popolare è passato dal 59 % nel 1991 al 73 % nel 1994.

In California un referendum popolare ha legalizzato l'uso terapeutico della cannabis facendo sì che la legge riconoscesse ciò che da tempo è noto negli ambienti medico-scientifici su alcune proprietà terapeutiche di questa sostanza.

Trascurare queste evidenze conduce la Mozione Penati ad un giudizio pesante e ingiusto, oltre che superficiale, nei confronti di una deliberazione adottata (dopo un lavoro preparatorio di anni) da un'assemblea democraticamente eletta dai cittadini di Torino. Occorre semmai fare tesoro del lavoro degli altri e cogliere l'occasione per recuperare un grave ritardo.

L'OdG del Consiglio comunale di Torino rappresenta una risposta ai problemi prioritari e di massima urgenza di ordine sanitario, di tutela della salute pubblica, di protezione della popolazione generale dalla diffusione del virus HIV e dell'AIDS e di salvaguardia della vita dei cittadini tossicodipendenti.

Al contrario, la proposta Penati e la Risoluzione di Stoccolma non considerano affatto nè questo nè gli altri problemi fondamentali.

Infatti le misure concrete proposte dall'OdG di Torino, rilevanti sul piano sanitario collettivo e specifico sul fenomeno delle tossicodipendenze, costituiscono al tempo stesso una risposta ai problemi di ordine pubblico dovuti alla microcriminalità e allo spaccio dilaganti, e soprattutto sono un primo duro colpo al meccanismo di accumulazione del potere finanziario della grande criminalità organizzata legata al narcotraffico. Tutto ciò significa proteggere (purtroppo tardivamente) l'economia legale dall'infiltrazione vincente dei capitali riciclati, e difendere la politica e la democrazia dal loro potere di corruzione. .

Altri notevoli e immediatamente benefici effetti sarebbero indotti dalle stesse misure in termini di maggiore disponibilità delle Forze dell'Ordine per i servizi di sicurezza dei cittadini e la repressione dei reati comuni (ben più gravi del passaggio di mano di uno spinello) e del grande traffico di droga. Analogamente si avrebbe, con queste misure, lo sblocco dell'attività giudiziaria (da tempo monopolizzata, per effetto della legge, da una miriade di procedimenti per piccolo spaccio "per necessità del tossicodipendente" e reati connessi contro il patrimonio per procurarsi il denaro della dose) liberando le energie necessarie per perseguire, ad esempio, i ben più consistenti reati finanziari.

Ancora: le misure proposte dall'OdG di Torino risolverebbero l'esplosiva situazione carceraria italiana, dove il sovraffollamento è causato per il 60 % da detenuti per piccoli reati di droga e connessi.

Per convincersi della saggezza e della prudenza delle misure, anche di legalizzazione, proposte dall'OdG di Torino, basterebbe ascoltare quanto dichiarano, sempre più numerosi, funzionari di Polizia, Ufficiali dei Carabinieri, Magistrati e da ultimo il Dott. Coiro, responsabile degli Istituti di Prevenzione e Pena.

La mozione Penati e la Risoluzione del Cartello di Stoccolma nulla dicono su questi fondamentali argomenti, barricandosi dietro affermazioni di principio "contro la droga", che nessuno gli contesta finchè non si trasformano in proposta di conferma di una politica contraria alla legalizzazione, cioè di conferma di quella politica sulle droghe che ha determinato i guasti che tutti denunciamo.

In definitiva, mi permetto di invitare tutti i Consiglieri Comunali di Milano, anche Penati, ad esprimere un voto favorevole all'Ordine del Giorno a prima firma Franco Fiorentini.

Cordiali saluti.

Lucio Berté

C.so di Porta Vigentina 15/A, Milano. Tel 02/58314049

 
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